La domanda è al centro di un’analisi sull’impatto degli incentivi fiscali (Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%) oggetto di cessione del credito dell’Ufficio Studi Gabetti, condotta insieme a Gabetti Lab.
Con l’obiettivo di confrontare il vantaggio dei condomini per cui è stato possibile fruire del Superbonus 110%, rispetto a quelli che possono beneficiare invece dell’Ecobonus 65%, lo studio ha preso in esame il caso di 375 condomini (14.109 unità immobiliari) che hanno deliberato interventi di riqualificazione energetica.
Il verdetto sembra chiaro: il Superbonus vince per convenienza nonostante la maggiore complessità degli interventi. Vediamo più nel dettaglio il report.
Quale incentivo fiscale permette il maggior risparmio
L’analisi dell’Uffiicio Studi Gabetti e di Gabetti Lab, rispettivamente al campione preso in esame, ha rilevato che:
- 51 condomini (1.301 unità immobiliari) hanno beneficiato dell’Ecobonus al 65% per un totale di importo lavori generato pari a circa 49 milioni di euro. Di questi, il credito d’imposta ceduto è pari a quasi 36 milioni di euro (72%) per un totale a carico del condominio di quasi 14 milioni (28%).
- 324 condomini (12.808 unità immobiliari) hanno beneficiato del Superbonus 110% per un totale di importo lavori pari a circa 537 milioni di euro, di cui poco più di 526 milioni (98%) è l’importo cedibile, mentre il residuo a carico dei condomini è di circa 11 milioni (il 2%).
Numeri alla mano, nei casi in cui è stato fatto ricorso al Superbonus 110%, il 26% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%, con un conseguente residuo da pagare pari a zero. Segue il 51% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, e il 16% che gode di un’aliquota tra il 91 e il 95%.
Dei condomini che hanno effettuato interventi in Ecobonus (aliquota al 65%), a cui si aggiungono casistiche di Bonus Facciate 90% e Sismabonus (70-80%), il 45% può beneficiare di una detrazione tra il 61 e il 69%. Seguono quelli che possono ottenere un credito d’imposta tra il 70 e l’80%, circa il 24% dei casi.
Dal confronto emerge in modo chiaro il vantaggio fiscale del Superbonus, rispetto all’Ecobonus. Una “vittoria” che emerge nonostante la complessità degli interventi, che possono prevedere una quota di ristrutturazione edilizia o, in alcuni casi, superare i massimali previsti per l’applicazione del 110%.
Gli incentivi fiscali riservati all’efficientamento energetico sono la principale opportunità finanziaria disponibile per gli interventi sul patrimonio edilizio al fine di ridurne i consumi e abbatterne le emissioni di CO2. Tale modalità, se concepita solo attraverso singoli interventi limiterebbe le sue potenzialità al solo elemento edilizio. Il miglioramento delle prestazioni energetiche, al contrario, potrebbe interessare non solo il rinnovamento dell’edificio ma, se supportato da una attenta e integrata pianificazione urbana ed energetica, un driver valido nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana.
Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab
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