Superbonus verso la riduzione al 75%?
Sta facendo non poco discutere la proposta del Senato, presentata nell’ambito delle indicazioni per la messa a punto del Recovery Plan, di “razionalizzare” le detrazioni fiscali sulla casa esistenti, prevedendo un’aliquota unica pari per l’appunto al 75%.
Nell’ottica di semplificare i bonus sulla casa ad oggi in vigore, il Senato propone al Governo di inserire nel Recovery Plan anche l’accorpamento delle detrazioni sulle ristrutturazioni e sull’efficientamento energetico, prevedendo un’unica aliquota per tutti i lavori pari al 75%.
Una proposta che vale anche per il superbonus del 110%? La risposta è negativa, e il rischio di una riduzione dello sconto fiscale spettante è infondato (almeno per ora). Vediamo perché.
Superbonus al 75% nel Recovery Plan, bufala o realtà? Facciamo chiarezza
Nell’ambito della riforma fiscale, passo fondamentale per l’attuazione delle missioni previste dal Recovery Plan, il Senato nella risoluzione approvata il 1° aprile 2021 indica come prioritaria la necessità di semplificazione e riduzione degli adempimenti, con una ridefinizione complessiva della struttura del prelievo.
La stessa necessità di semplificazione è evidenziata anche in relazione al superbonus del 110% e alla generalità dei bonus fiscali sulla casa.
Il Senato, specifichiamo da subito, non ha proposto di ridurre l’eco-sisma bonus al 75% ma, al contrario, evidenzia la necessità di prorogare la misura, quale stimolo agli investimenti.
Riportiamo di seguito quanto si legge nella Risoluzione del 1° aprile 2021:
“La misura del superbonus del 110 per cento deve essere semplificata e prorogata nel tempo e, comunque, al fine di facilitare l’immissione anche di capitale e risparmio privato in un ampio processo di rigenerazione urbana, appare opportuno razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75 per cento, modificando l’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni.”
Leggendo quanto riportato nel documento del Senato, sono due gli aspetti che emergono:
- la richiesta di proroga del superbonus del 110%, agevolazione per la quale si evidenzia la necessità di semplificazione;
- razionalizzare gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico, introducendo un’aliquota unica al 75% in luogo dell’attuale quadro frastagliato di agevolazioni.
Da quanto evidenziato emerge quindi chiaramente che non è nei piani del Governo e del Parlamento ridurre il superbonus al 75% nell’ambito del Recovery Plan. Al contrario, è stata auspicata più volte una proroga della misura, attualmente in vigore fino alla meta del 2022 e, a specifiche condizioni, fino al mese di giugno 2023.
Il superbonus resta al 110%. Piano di riordino per gli altri bonus fiscali sulla casa
Il superbonus, sin dalla sua introduzione, ha accolto pareri contrastanti da parte dei contribuenti, tra chi ritiene che sia un’opportunità da non perdere, sia per i privati che per le imprese, e chi invece ne contesta la complessità.
A riprova dell’interesse suscitato dalla misura vi sono le numerose, ormai quotidiane, risposte ad interpello pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, ma anche le richieste pressanti di semplificazione. Tra queste, nell’ambito del Recovery Plan si punterà a snellire l’iter burocratico per l’avvio dei cantieri.
Insomma, quel che appare evidente è che il superbonus del 110% è tutt’altro che un capitolo chiuso, e che nei prossimi mesi si attendono ancora novità in merito.
Cosa ne sarà invece degli altri bonus fiscali sulla casa? Ricordiamo infatti che l’agevolazione del 110% è solo l’unica, in ordine temporale, riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e riqualificazione edilizia.
C’è il bonus ristrutturazioni del 50%, al quale si lega il bonus mobili, così come l’ecobonus ordinario dal 50 e fino all’85%, il sismabonus ed il bonus facciate del 90%. Sono queste le agevolazioni per le quali il Senato sollecita un intervento di razionalizzazione.
Lo scenario è però tutt’altro che definito. Nessuna novità in vista, insomma, per i lavori in corso d’opera o prossimi a partire, ma il grande piano di riforme che accompagnerà il Recovery Plan preannuncia importanti cambiamenti nei prossimi anni.
Source: money.it
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