In commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera è stata presentata l’interrogazione 5-05631 Benamati volta ad avere alcuni chiarimenti su come intenda agire il Ministero della transizione ecologica sulle misure agevolative relative agli interventi di efficientamento energetico, anche dal punto di vista della semplificazione delle procedure per l’accesso, e comunque, in considerazione anche della richiesta di proroga del Superbonus 110% prevista nel PNRR, se stia considerando l’opportunità di definire un assetto sistematico ai predetti incentivi in modo da coordinarne e agevolarne l’utilizzo.
Riportiamo il testo della risposta fornita il 31 marzo scorso dalla sottosegretaria di Stato per la transizione ecologica, Vannia Gava:
“L’edilizia rappresenta indubbiamente per l’Italia un settore trainante del sistema economico e occupazionale e lo sviluppo di questo settore può rappresentare una risposta non solo all’attuale crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, ma anche agli obiettivi energetico-ambientali, fissati al 2030, dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e dal processo di completa decarbonizzazione del settore civile previsto, per il 2050, dalla Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale e dalla Renovation wave.
Nell’ambito dell’efficienza energetica si segnalano come meccanismi incentivanti già attivi da diversi anni e molto apprezzati dai cittadini il cosiddetto. « Ecobonus » ed il Conto termico, a cui si aggiungono (anche se con finalità non prettamente di efficienza energetica) il cosiddetto « Bonus Casa », il « Sismabonus » ed il « Bonus facciate».
In tale contesto è stato introdotto il cosiddetto Superbonus, di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
La bozza di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha dato particolare rilevanza agli interventi di riqualificazione degli edifici residenziali, prevedendo la proroga del Superbonus 110 per cento per i condomini e gli ex-IACP, rispettivamente al 31 dicembre 2022 e 30 giugno 2023.
La politica a favore dell’efficienza energetica dovrà ovviamente continuare oltre le date segnalate e si potrebbe proporre una revisione complessiva delle attuali detrazioni fiscali (Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Bonus casa, Bonus facciate, Bonus mobili, Bonus verde, Bonus alberghi), con un maggior coordinamento sia nelle modalità di accesso, sia nei contenuti.
Un approccio integrato a tali tipologie di incentivi consentirebbe anche di ottimizzare le tempistiche ed i costi di riqualificazione di ogni edificio e promuovere interventi di riqualificazione profonda in un’ottica di sostenibilità che interessi vari aspetti, quali l’efficienza, della produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi.
Inoltre, lo sviluppo dei richiamati incentivi permetterebbe di conseguire obiettivi di natura tecnologica e di natura ambientale (si pensi all’incremento degli spazi verdi, al risparmio idrico, alla sostenibilità dei materiali utilizzati e delle tecniche costruttive, oltre all’aspetto della sicurezza, specie sotto il profilo del rischio sismico).
La riforma del quadro normativo relativo agli incentivi per il patrimonio immobiliare potrebbe prevedere diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performances generali raggiunte dall’edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità.
Le detrazioni così armonizzate dovrebbero continuare ad essere affiancate da strumenti quali quelli della cessione del credito e dello sconto in fattura, con procedure adeguate anche per le PMI del settore, oltre a misure di efficientamento e di semplificazione della disciplina di cui al Testo unico dell’edilizia (Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001)”.
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