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Superbonus, Ance: il caos sulle regole farà calare gli investimenti dell’8% – ItaliaOggi.it – Italia Oggi

Buia

Le regole del Superbonus 2022 hanno confuso molti italiani. Per questo, secondo l’Associazione italiana dei costruttori edili, quest’anno gli investimenti nella riqualificazione energetica degli immobili caleranno dell’8% rispetto al 2021. È la conseguenza, in generale, “delle continue modifiche ai bonus edilizi”, e, in particolare, “del momentaneo blocco delle cessioni dei crediti, che investe non solo il Superbonus 2022 ma anche i bonus ordinari, generato dal Dl sostegni ter”. Parlando del Superbonus, il presidente dell’Ance Gabriele Buia ha detto: “Quello che è successo sulle frodi è vergognoso. L’Ance si costituirà parte civile in tutti i casi di frode e di malaffare. Non abbiamo niente a che vedere con queste tematiche, vogliamo prendere le distanze da furbetti e improvvisati”. “Bene che il ministro Orlando abbia chiesto anche il rispetto del contratto di settore” per usufruire del bonus, “perché quelli sono soldi pubblici. È un tassello necessario”, ha aggiunto, sottolineando la questione della sicurezza sul lavoro.

Nell’ultimo Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), inoltre, l’Associazione lancia un allarme sui cantieri collegati al Pnrr, sottolineando che rischiano di bloccarsi a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali. “Serve un adeguamento dei prezzari e degli importi a base d’asta, come peraltro recentemente effettuato da alcune primarie stazioni appaltanti”, si legge. Tra gli altri fattori di rischio, l’Ance sottolinea anche la scarsità di manodopera: “Nel 2021 ben il 40% dei profili richiesti nelle costruzioni è di difficile reperimento”. Inoltre, al di là del caos sulle regole del Superbonus 2022, l’Associazione punta il dito contro l’inefficienza della PA: “Tutti gli investimenti previsti devono essere aggiudicati entro il 2023. Questo è un ulteriore ed importante elemento di criticità in considerazione della capacità della Pubblica amministrazione, impoverita da anni di mancati investimenti e dal blocco del turnover”.

Nel 2021 il settore delle costruzioni, ha fatto registrare investimenti in crescita del 16,4%, un risultato superiore anche ai livelli pre-pandemici (+9% rispetto al 2019. “Per la prima volta, dopo anni di bassa crescita e in ultimo la crisi generata dalla pandemia – spiega il rapporto – l’Italia è tornata tra i principali Paesi UE in termini di sviluppo. A questo risultato ha contribuito fortemente il settore delle costruzioni che con tutte le attività collegate arriva a rappresentare il 22% del PIL, attivando una filiera collegata a quasi il 90% dei settori economici, in grado di generare l’effetto propulsivo più elevato sull’economia tra tutti i comparti di attività industriale”. Bene anche la produzione, aumentata del 24,3% e l’occupazione, con un aumento dell’11,8% degli iscritti alle casse edili e del 26,7% di ore lavorate.

Source: italiaoggi.it

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