Arriva la proroga di qualche mese del Superbonus per le villette. «Sulla questione del Superbonus 110% abbiamo raggiunto un accordo con il governo che introdurrà in un decreto subito dopo Pasqua, che dovrebbe presumibilmente arrivare in Consiglio dei ministri il 21 aprile, la possibilità di prorogare di qualche mese la data del 30 giugno 2022 per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari», hanno confermato Martina Nardi e Alessia Rotta, rispettivamente presidente della Commissione Attività produttive e presidente della Commissione Ambiente della Camera del Pd, evidenziando anche di aver chiuso l’intesa su un’ulteriore «cessione del credito rispetto ad oggi».
Il Movimento 5 Stelle chiede che la proroga sia almeno fino al termine del 2022. «L’urgenza di un intervento è sotto gli occhi di tutti e non basta l’impegno espresso dall’esecutivo a prolungare di uno o due mesi il termine intermedio del 30 giugno 2022. Perché lo stop and go, dovuto agli improvvidi interventi normativi degli ultimi mesi, ha fermato migliaia di progetti e cantieri e ora serve un tempo congruo per ripartire», affermano le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Ambiente e Attività produttive. «È necessaria una proroga di almeno sei mesi, sia del termine intermedio sia del termine finale attualmente fissato al 31 dicembre. Continueremo a presentare emendamenti che vadano in questa direzione: cittadini, tecnici e imprese hanno diritto a recuperare il tempo perso per ragioni imputabili esclusivamente a scelte errate del ministero dell’Economia», è la conclusione. Dunque i tempi della proroga non sono ancora definiti e sono in discussione, ma vanno da 2 a 6 mesi. Per gli altri tipi di case i termini rimangono invariati.
Il calendario
Per il superbonus 110% riguardanti le abitazioni degli Iacp ed enti assimilati la scadenza è il 31 dicembre 2023, ammesso che entro il 30 giugno 2023 risulti effettuato almeno il 60% dei lavori; per i condomini e gli edifici plurifamiliari con unica proprietà e un numero di unità immobiliari da due a quattro la scadenza è il 31 dicembre 2023: nel 2024 l’aliquota scende al 70% e nel 2025 al 65%, che è un modo elegante per non dire che il superbonus avrà termine perché nessuno affronterà la burocrazia necessaria per ottenere l’agevolazione e programmare opere ai costi esorbitanti raggiunti oggi se deve metterci anche di suo. Tuttavia, le abitazioni site nei comuni colpiti da eventi sismici dal 2009 potranno usufruire del 110% fino a tutto il 2025.
I requisiti
Nessuna modifica sui requisiti delle unità immobiliari e dei contribuenti. È necessario ottenere il miglioramento di almeno due classi energetiche, effettuando almeno uno dei due lavori considerati “trainanti” (isolamento termico e/o cambio della centrale termica). Per i lavori sulle parti comuni degli edifici sono agevolate tutte le unità purché almeno il 50% della superficie sia residenziale. Per quanto invece riguarda i lavori all’interno delle unità abitative e per quelli sulle case indipendenti al massimo sono agevolabili due immobili per contribuente ; sono sempre escluse le case di lusso (A/1, A/8 e A/9 per il catasto), gli immobili non residenziali, gli edifici con proprietà unica e oltre 4 unità residenziali.
Gli altri
Il 31 dicembre scadono, invece, il bonus facciate, che dà un rimborso in dieci anni del 60% e il nuovo bonus barriere abbattimento barriere architettoniche, con un tetto variabile tra 50 e 30mila euro per unità immobiliare e agevolazione del 75% spalmata in cinque anni. Fino al 31 dicembre 2024 sono prorogati con le caratteristiche originarie ecobonus e sismabonus standard, il bonus ristrutturazioni e il bonus verde. Stessa scadenza per il bonus arredi, però il tetto agevolabile quest’anno è di 10.000 euro e dall’anno prossimo scende a 5.000.
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