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Il picco di interventi è atteso in primavera inoltrata: fra maggio e giugno, mesi dopo l’entrata in vigore della norma, inizieranno a notarsi nelle città gli effetti del Superbonus 110%. Una ricerca elaborata da MCE Lab dimostra come siano necessari anche 12 mesi per attivare un lavoro, fra approfondimenti, riunioni di condominio per la deliberazione di incarichi e lavori, verifica delle conformità urbanistiche, diagnosi, pre-certificazioni e fasi di progettazione. Ma anche richiesta dei permessi edilizi e burocrazia per l’accesso al credito bancario.
Intanto alcuni interventi sono stati avviati o sono prossimi al via.
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Le operazioni che riguardano i grandi condomìni sono quelle che, paradossalmente (visto che il Superbonus avrebbe come priorità proprio il restyling energetico e antisimico dei grandi stabili), stanno registrando maggiore lentezza d’avvio. Le assemblee restano uno dei nodi irrisolti a fronte del perdurare della pandemia: amministratori e proprietari, dopo lo smarrimento iniziale, stanno acquisendo maggiore confidenza con gli strumenti digitali, ma non tutti sono pronti (specie laddove ci sono proprietari anziani).
«Oltretutto – spiega l’architetto Annalisa Galante, docente di Fisica Tecnica Ambientale al Politecnico di Milano – nella procedura del Superbonus i passaggi assembleari necessari sono più di uno. Ad esempio, se emergono difformità edilizie sull’immobile va convocata una seconda assemblea, dopo quella per l’affidamento del mandato, per arrivare a sanare la situazione prima di procedere con la diagnosi. Di solito, le non conformità sono ostacoli banali, che però bloccano l’iter. Solo per citarne alcune ricorrenti, la presenza di una porta tagliafuoco fuori misura per il locale caldaia o ancora una parete divisoria delle parti comuni, come quella del locale portineria, assente nel catasto». Ma l’iter più affidabile prevede addirittura tre assemblee (si veda Il Sole 24 Ore del 24 marzo scorso).
La variabile tempo tocca anche le grandi realtà. «Al momento – racconta Stefano Zuelli, ceo di Iren Smart Solutions – abbiamo in sviluppo circa 300 progetti di Superbonus in condominio e 500 su ville mono-bifamiliari. Tuttavia, siamo partiti solo in una decina di situazioni. Le operazioni si sbloccheranno con la primavera. Le criticità sono l’oggettiva difficoltà a realizzare le assemblee in questo momento per via della pandemia, sommata ai tempi di reazione dei Comuni nel rilascio di via libera e permessi, specie quelli più grandi che hanno più richieste da smaltire. Permangono difficoltà interpretative circa le possibilità di azione in presenza di non conformità edilizie».
Source: ilsole24ore.com
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