La scadenza dell’agevolazione per i lavori sulle unifamiliari e la volontà di cogliere l’opportunità prima che nuove modifiche alla normativa possano rendere più complicato l’accesso all’agevolazione stanno favorendo l’avvio di nuovi cantieri legati al Superbonus 110%. Nella consapevolezza che la copertura persiste solo per le procedure già approvate dall’Enea.
Accelerazione in corso
Secondo l’ultimo rapporto dell’ente, nel corso del mese di giugno sono stati ammessi a detrazione investimenti per 4,6 miliardi di euro, contro una media di 3 miliardi al mese fino a maggio. Il boom registrato nell’ultimo mese ha portato l’ammontare dall’inizio del provvedimento agevolativo a quota 35 miliardi.
In totale, a fine giugno risultano 199.124 asseverazioni presentate, con 26.674 cantieri avviati solo nell’ultimo mese, mentre fino a maggio la media si aggirava intorno a quota 17mila.
Quanto alla tipologia delle opere, oltre 107mila interventi riguardano le unità immobiliari unifamiliari, poco più di 30mila i condomìni e quasi 62mila le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Gli investimenti nei condomìni valgono più di 17 miliardi, quelli nelle unifamiliari quasi 12 miliardi di euro e gli interventi nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti quasi 6 miliardi.
L’ombra delle truffe
Il provvedimento introdotto per fare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano negli ultimi mesi è stato oggetto di una serie di aggiustamenti normativi per combattere il costante ricorso alle truffe.
Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, sono quasi 6 i miliardi sottratti allo Stato, di cui 2 miliardi già incassati da chi non ne aveva titolo. Tra questi ultimi, ha ricordato il titolare del Mef, figurano cittadini già condannati per reati gravi, esponenti della criminalità organizzata, persone segnalate per aver chiesto e ottenuto il Reddito di cittadinanza nonostante fossero privi dei requisiti. Una frode di enormi dimensioni che sta penalizzando l’accesso all’agevolazione da parte di chi invece ha seguito le regole.
Tra loro anche “un soggetto che avrebbe ricevuto lavori di ristrutturazione per oltre 34 milioni di euro e, al contempo, ne avrebbe egli stesso asseritamente eseguiti per oltre 30 milioni di euro, benché fosse in realtà detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere”.
Chiarimenti sui lavori trainati
Intanto l’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di chiarimenti sugli interventi trainati più gettonati. Si tratta di quelle attività che possono aggiungersi alle soluzioni trainanti, che invece sono essenziali per l’accesso agli incentivi. Queste ultime rientrano in quattro categorie: isolamento termico sugli involucri (cappotto); sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale relativi alle parti comuni degli edifici (condomini); sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale relativi a edifici unifamiliari o relativi ad unità immobiliari di edifici plurifamiliari; infine adeguamento antisismico.
L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che è possibile utilizzare il Superbonus 110% non solo nel caso in cui vengano realizzati nuovi infissi, ma anche nell’eventualità di sostituzione degli infissi esistenti, anche con spostamento e variazione di dimensioni, per un numero finale di infissi la cui superficie complessiva sia minore o uguale a quella inizialmente esistente.
Per le spese sostenute per l’eventuale installazione di ulteriori infissi è invece possibile fruire della detrazione spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, nella misura del 50% delle spese sostenute.
Le detrazioni spettano anche con riferimento alle spese sostenute per le strutture accessorie che riducono la dispersione di calore come scuri o persiane o che risultino strutturalmente accorpate al manufatto, come i cassonetti incorporati nel telaio dell’infisso, nei limiti di spesa previsti da ciascuna disposizione normativa.
Nodo rifinanziamento
Intanto resta aperto il dibattito sul rifinanziamento del Superbonus dopo che i fondi stanziati fino al 2026 sono andati esauriti, bloccando di fatto i cantieri per i quali non siano state completate le procedure autorizzative.
Non solo. Se il contratto con l’impresa è stato firmato, ma si è in attesa del via libera della banca alla cessione del credito, l’indicazione che arriva dagli esperti è di bloccare la procedura e attendere eventuali novità normative, in particolare se arriveranno nuovi fondi pubblici e quali saranno i nuovi criteri d’accesso.
A questo proposito va ricordato che dall’inizio di questo mese è iniziata la svalutazione dei crediti per i consumatori finali, il che comporterà un rimborso inferiore al credito vantato.
Source: mutuionline.it
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