ROMA – Il governo sblocca la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Arriva in commissione alla Camera, con una riformulazione di un emendamento di maggioranza, l’attesa proposta del ministero dell’Economia per provare a liberare migliaia di crediti incagliati che, denunciano le imprese, mettono a rischio la sopravvivenza di piccole e medie aziende edili. Dal primo luglio le banche potranno – questa la novità, già anticipata da Repubblica – cedere i crediti d’imposta del Superbonus a tutti i soggetti loro clienti, con la sola eccezione dei consumatori: quindi a società, professionisti e Partite Iva. Si allarga così di molto la platea delle cessioni, senza ulteriori costi per lo Stato né proroghe, che il governo Draghi non vuol più ammettere. Ma la modifica rischia di non bastare ai partiti di maggioranza che chiedevano un intervento ancora più incisivo, tanto che a una prima lettura del testo da parte dei parlamentari trapelano già dubbi sulla sua efficacia.
La norma prevede che a partire dalle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate dal primo luglio 2022, le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere sempre il credito derivante da Superbonus al 110% e altri bonus edilizi a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti retail, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente ovvero la banca capogruppo. E’ tutta in questa previsione, la riformulazione presentata in commissione alla Camera dal governo. La modifica è destinata ad assorbire la norma del decreto Aiuti secondo la quale le banche potevano cedere i crediti ai loro “clienti professionali”, allargando in maniera molto ampia la platea.
“Non è una soluzione molto soddisfacente”, dice però una fonte di centrodestra dopo aver letto il testo della riformulazione, composto da due soli commi. Nelle prossime ore si capirà se la proposta del ministero dell’Economia sarà la base per un accordo o l’insoddisfazione dei partiti porterà allo scontro.
Source: repubblica.it
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