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Insieme ai vantaggi, le novità introdotte dal Decreto Rilancio per il Superbonus hanno sollevato anche alcune criticità: una di queste è di natura civilistica e riguarda la possibilità di accedere all’agevolazione al momento di una compravendita.
In altre parole: chi ha titolo di fruire della quota di detrazione, venditore o acquirente?
Superbonus e compravendita
Per stabilire chi può fruire dell’agevolazione, occorre individuare il soggetto che possedeva l’immobile al 31 dicembre dell’anno a cui si riferisce la detrazione: l’articolo 16-bis del TUIR, al comma 8, prevede che, in caso di vendita dell’unità immobiliare oggetto di intervento, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente persona fisica dell’unità immobiliare.
Nell’ipotesi in cui un contratto di compravendita di un immobile stipulato nel medesimo anno di sostenimento della spesa preveda che la detrazione rimanga in capo al cedente che ha sostenuto la spesa, sarà quest’ultimo a godere del bonus.
Nell’atto di trasferimento dell’immobile, in mancanza di un accordo specifico, la conservazione in capo al venditore delle detrazioni non utilizzate può desumersi anche da una scrittura privata, autenticata dal notaio e sottoscritta da entrambe le parti contraenti.
In sede di dichiarazione, quanto riportato dai contribuenti dovrà essere coerente con l’accordo formalizzato.
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Chi beneficia del Superbonus nel caso di altre cessioni immobiliari
Le stesse disposizioni valgono anche per altre modalità di cessione dell’immobile, per esempio la donazione e la permuta.
Nell’ipotesi in cui sia costituito un diritto di usufrutto, sia a titolo oneroso che gratuito, le quote di detrazione non fruite non si trasferiscono all’usufruttuario ma rimangono al nudo proprietario.
Source: immobiliare.it
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