Cna è in prima linea in una azione che ha coinvolto tutti gli operatori economici e sociali, che sono in allarme per l’incertezza che avvolge negli ultimi giorni la decisione del Governo sul futuro del Superbonus 110%. “Finora infatti – spiega Lorenzo Zanotti, presidente di Cna Forlì-Cesena – non risulta essere pervenuta alcuna conferma ufficiale sulla proroga della misura, che per poter avere un impatto importante in termini di crescita del settore, della sua filiera e di aumento dell’occupazione, necessita di una durata adeguata, indispensabile soprattutto nel caso di interventi complessi come quelli condominiali e inerenti la demolizione e ricostruzione che impiegano anni per essere attuati. Per questo, insieme con tutti gli operatori economici, chiediamo convintamente la proroga almeno al 2023 di tutte le agevolazioni finora previste adottando una netta semplificazione delle norme vigenti. Eventuali decisioni di rimandare l’estensione del superbonus alla Legge di Bilancio, che si decide solo a dicembre prossimo, come trapelato in queste ultime ore, avrebbe l’effetto certo di rallentare, se non di bloccare i lavori”.
Anche a livello locale, il superbonus è una misura che sta riscuotendo grande apprezzamento, continua Zanotti: “Come Cna Forlì-Cesena abbiamo messo in campo, già da diversi mesi, un servizio di consulenza rivolto sia a tecnici e imprese, sia direttamente ai cittadini. L’interesse è davvero alto, questa può essere una leva strategica per la ripartenza del nostro territorio. Va detto, però, che è impensabile che famiglie e operatori economici possano programmare investimenti così complessi senza avere fin da ora certezza della durata del beneficio fiscale. Una decisione che non appare in linea con le intenzioni più volte espresse dal Governo e dalle forze parlamentari di incentivare la spesa e quindi gli investimenti per la crescita”.
“Il Superbonus 110% è infatti finora uno dei principali strumenti di immediato rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad oggi operativo. Limitarne la durata e contenerne gli effetti –pari a 1 punto di Pil in più all’anno – è una scelta di retroguardia, non certo ammissibile in questo periodo storico – conclude -. Va rimarcato come fatto assolutamente straordinario che questa richiesta è stata sottoscritta sia dalle associazioni datoriali, tra cui Cna e Confartigianato, che dalle organizzazioni sindacali. Per il 29 aprile è stata inoltre indetta una manifestazione unitaria, sotto forma di sit-in virtuale”.
Source: forlitoday.it
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