(ANSA) – CAGLIARI, 04 GIU – Il blocco della cessione dei
crediti legati ai bonus edilizi mette a rischio di fallimento
33mila di imprese artigiane con una perdita a livello nazionale
di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni. Una
situazione che anche in Sardegna potrebbe mettere in crisi
centinaia di imprese e perdere migliaia di posti di lavoro.
Nell’isola gli incentivi fiscali sono uno dei principali motori
della tenuta e della ripresa del settore delle costruzioni, in
particolare del vasto mercato della riqualificazione edilizia.
In particolare, il superbonus con aliquota di detrazione al 110%
che, introdotto col Decreto Rilancio, ha iniziato a produrre
effetti importanti sul mercato nel 2021, con un interesse
superiore rispetto alle altre regioni italiane.
L’allarme è stato lanciato dalla Cna nazionale sulla base dei
risultati di una indagine presso circa 2mila imprese che
rappresentano un campione altamente rappresentativo dei comparti
dell’edilizia, delle costruzioni e dei serramenti.
La Confederazione sollecita il Governo a trovare rapidamente una
soluzione per disinnescare una bomba economica e sociale,
generata da una serie di provvedimenti normativi che hanno
alimentato confusione e profonda incertezza. La consistenza dei
crediti bloccati (circa il 15% del totale) sta mettendo in crisi
migliaia di imprese.
In Sardegna, secondo le stime della Cna il livello degli
investimenti in riqualificazione edilizia nel 2021 si attesta su
oltre 850 milioni, con un balzo importante rispetto al 2020. La
crescita è sorprendente, ma ci sono margini per un’ulteriore
espansione, se si considera che in termini percentuali sul
rinnovo residenziale totale l’isola registra solo il 51%, a
fronte di un’incidenza che supera il 68% nel dato nazionale. “In
Sardegna gli incentivi fiscali sono stati uno dei principali
motori della tenuta e della ripresa del settore delle
costruzioni, in particolare del vasto mercato della
riqualificazione edilizia – commentano Francesco Porcu e
Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna
Sardegna e presidente della Cna Costruzioni Sardegna -.
Dall’analisi dei fatturati e della consistenza media dei crediti
emerge che le imprese con giro d’affari di 150mila euro
detengono 57mila euro di crediti nel proprio cassetto fiscale
(38,2%). Alla crescita del fatturato l’incidenza tende a
scendere pur restando rilevante: un’impresa con 750mila euro di
ricavi sconta 200mila euro di crediti bloccati. Il 47,2% delle
imprese dichiara di non trovare soggetti disposti ad acquisire i
crediti mentre il 34,4% lamenta tempi di accettazione dei
documenti contrattuali eccessivamente lunghi. Per la cessione
dei crediti, le imprese della filiera si sono rivolte
principalmente alle banche (63,7%), a seguire Poste (22,6%), poi
società di intermediazione finanziaria (5,1%). Davanti a norme
incerte e continui stop and go gli intermediari finanziari hanno
bloccato gli acquisti e ad oggi i crediti in attesa di
accettazione superano i 5 miliardi e di questi circa 4 miliardi
si riferiscono a prime cessioni o sconti in fattura”. (ANSA).
Source: ansa.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.