L’incentivo fiscale del Superbonus da un lato ha dato impulso concreto per la ripartenza dell’economia veneta, particolarmente legata al comparto casa, dall’altro sembra in qualche modo aver favorito il proliferare di nuove imprese che pur di non perdere questo treno, si sono dimostrate disinvolte e poco trasparenti nella gestione. Per questo serve una legge che regoli l’accesso al comparto edile. Lo sostiene la Cna Veneto parlando di un fenomeno “che indigna e preoccupa” e “in difesa dei tantissimi professionisti che con onestà e correttezza stanno utilizzando questo strumento fiscale”.
I numeri forniti dalla Guardia di finanza – viene ricordato – in Veneto negli ultimi due anni segnati dalla pandemia sono nate circa 7.000 nuove aziende nel settore dell’edilizia; tra gli imprenditori interessati, 5.834 sono soggetti con problemi di ordine giuridico e 150 hanno precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso. “Il settore delle costruzioni- chiarisce Moreno De Col, Presidente Cna Veneto – è complesso, ricco di implicazioni e responsabilità civili e penali, delicato sul piano della sicurezza sul lavoro e purtroppo debole dal punto di vista dell’aggressione da parte di organizzazioni criminali; necessita, ora più che mai, di una regolamentazione certa ed efficace così da scoraggiare qualsiasi iniziativa di non chiaro intento, e qualificare gli imprenditori che dirigono le imprese”. Per questo si chiede che si intervenga subito con una legge “che regoli l’accesso alla professione nel comparto edile, da molto tempo richiesta al Governo, così da scoraggiare qualsiasi tentativo di infiltrazione”.
“Va sottolineato – aggiunge il segretario Cna Veneto Matteo Ribon – che i tempi di durata di questi bonus fiscali – il più delle volte sono emessi per la durata di un anno e si devono attendere i vari decreti di proroga per ottenere un prolungamento della loro validità, superbonus compreso – sono troppo brevi: diventa impossibile la programmazione da parte delle imprese, e l’urgenza di stare nei tempi comporta tutte le distorsioni in corso, dall’aumento delle materie prime alla penuria di materiali, alla mancanza di manodopera e scarsa qualità dei lavori, fino all”assalto alla diligenza’ di operatori non qualificati per operazioni illecite mordi e fuggi”.
Source: tgverona.telenuovo.it
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