Anche se c’è stato il via libera per la quarta cessione del credito sul Superbonus e i bonus edilizi fino al 30 giugno, alcune banche hanno deciso di non procedere con queste operazioni come nel caso di Intesa Sanpaolo e Unicredit, che hanno già raggiunto la massima capienza nel montante di utilizzo del credito di imposta. Le domande hanno superato i 40 miliardi di euro e con i cambiamenti introdotti dal governo il “flusso è ripreso”. Le banche, però, hanno frenato perché non c’è più spazio per gli sconti.
Come funziona
In pratica, un Istituto può comprare bonus fiscali soltanto se il suo debito fiscale verso lo Stato lo consente: più bonus acquista, più il suo debito sarà ridotto ma, se venisse azzerato, i bonus scontati diventerebbero una perdita. Il Superbonus in questo modo rischia di restare senza armi a disposizione. Con la quarta cessione del credito per le banche, però, potranno cedere i bonus a quei clienti che possiedono uno spazio fiscale per detrarlo dalle tasse. Questo meccanismo, però, non convince né Palazzo Chigi e neanche il Mef, molto riluttanti per il sistema del quarto passaggio. Come spiega Il Messaggero, “la prima versione della norma approvata prevedeva che le banche restassero ‘solidali’ sul credito. Se il credito in futuro si fosse rivelato non dovuto, avrebbero dovuto pagare loro il conto”.
Gli ostacoli
Questo comma è stato eliminato ma ci sono altri ostacoli a rendere molto complesso da attuare l’attuale meccanismo: in primis, diventa impossibile frazionare il credito. Se una banca facesse valere un credito di 10 milioni e lo frazionasse per 10 anni, per poterlo cederlo dovrebbe passarlo interamente all’impresa che lo acquista. In questo modo si potevano evitare le truffe che hanno caratterizzato la prima parte dei bonus edilizi come quelle da 1,2 miliardi rese possibili proprio dai continui passaggi e frazionamenti dei crediti acquisiti. Adesso, però, questa situazione è un vero e proprio ostacolo perchè il secondo passaggio rende complicato cedere la quarta cessione del credito perchè la banca dovrà prima aver completato i passaggi precedenti. “Dopo lo sconto in fattura, ci devono essere due operazioni in ‘ambiente protetto’, tra banche”, spiegano gli esperti. Soltanto in un secondo momento si potrà cedere a un terzo. Per questa ragione, il procedimento è considerato troppo macchinoso.
Di questi “nodi” e tanto altro si parlerà nei prossimi giorni appena terminate le festività pasquali: il governo sembra intenzionato e ben predisposto a snellire questa procedura modificando l’attuale decreto e approvando un ordine del giorno con tutte le novità. Nel prossimo decreto, inoltre, ci sarà spazio anche per l’estensione del Superbonus per le villette dal 30 giugno al 31 agosto o al 30 settembre. Infine, ci sarà anche una norma per chiarire che il 30% dei lavori da completare “vale nel complesso e non per ogni singolo intervento“.
Source: ilgiornale.it
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