Prorogare il superbonus per tutto il 2023 e prevederne procedure semplificate. Questa la richiesta di Confindustria al governo in relazione alla misura che incentiva la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano. È “efficace e di immediato impatto” al fine di sostenere gli investimenti, evidenzia una nota dell’associazione di categoria, che chiede con forza “la proroga a tutto il 2023 e la semplificazione della procedura applicativa”.
Ad affermarlo è il vicepresidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel corso dell’audizione sul Pnrr alla Camera Inoltre, anche al fine di sostenere le imprese del comparto turistico, “va esteso l’ambito di applicazione della misura agli immobili detenuti dalle imprese”, aggiunge. A fargli eco anche l’Ance (l’associazione del costruttori edili) e l’Anci, ossia quella dei Comuni. “è l’unico vero strumento fiscale attualmente a disposizione per la riqualificazione degli edifici”, evidenziano le due associazioni.
Sul tema sono intervenuti anche i senatori del M5S: “Stiamo andando sempre più velocemente verso un vasto sistema di circolazione dei crediti d’imposta. Il Movimento 5 Stelle, che ha ideato il Superbonus 110 per cento ed esteso la cedibilità ai precedenti bonus edilizi, ha in programma di ampliare il perimetro dei crediti d’imposta circolabili. Con un pacchetto di emendamenti depositato al Dl Sostegni abbiamo previsto la possibilità di cedere i crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle Zes, quelli per investimenti in beni strumentali, i crediti d’imposta per investimenti Transizione 4.0 e quelli derivanti dall’Ecobonus per i motoveicoli elettrici. Questo allargamento va di pari passo con il progetto del Movimento 5 Stelle di introdurre una piattaforma informatica di certificazione e circolazione dei suddetti crediti, consentendone l’uso come una ‘moneta fiscale’ per effettuare pagamenti di beni e servizi, su base volontaria e senza nessun tipo di conflitto con l’euro. Siamo arrivati a un punto molto importante: il Movimento 5 Stelle, infatti, è riuscito a inserire questa proposta, con l’accordo delle altre forze politiche, sia nella Relazione finale dell’indagine conoscitiva della Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, depositata lo scorso 3 dicembre 2020, sia nella Relazione finale del Senato sul Pnrr, del 31 marzo 2021”, spiegano i senatori Mario Turco, Sabrina Ricciardi, Emiliano Fenu e Stanislao Di Piazza.
Source: corrieredellumbria.corr.it
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