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Superbonus, dalla stretta su cessione del credito alle nuove scadenze: tutto quello che c’è da sapere punto p… – La Stampa

Il Superbonus è un’agevolazione discale introdotta con l’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020 (il cosiddetto “decreto Rilancio”) che consente del 110 per cento delle spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 per la ristrutturazione, a fini dell’efficientamento energetico, del consolidamento statico e della riduzione del rischio sismico. Con la legge di Bilancio 2022 il Superbonus è stato prorogato e sono state introdotte alcune modifiche. Vediamo quali.

Le scadenze
Il Superbonus spetta fino al 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure:

– 110 per cento per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;

– 70 per cento per le spese sostenute nel 2024;

– 65 per cento per le spese sostenute nel 2025.

All’agevolazione possono accedere i condomini e singole unità immobiliari, anche quelle che rientrano all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio, così come gli edifici oggetto di demolizione e ricostruzione. La detrazione va ripartita in quattro quote annuali di pari importo.

Le novità della Manovra
Non solo è stato prorogato ma lo strumento è stato anche esteso a tutte le abitazioni unifamiliari, senza limite di Isee, a Rsa, onlus e alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento. Potrà essere sfruttato fino al 31 dicembre per gli interventi sulle abitazioni unifamiliari, ma entro giugno 2022 dovrà essere completato il 30 per cento dei lavori.

Le imprese dovranno applicare i contratti collettivi 
Le ditte del settore edile che vorranno accedere al Superbonus dovranno applicare i contratti collettivi sottoscritti dai sindacati rispettando in toto le norme della sicurezza sul lavoro. L’annuncio è stato fatto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando alla luce «dei gravissimi dati sulle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle forti preoccupazioni esposte anche dalle parti sociali» che, per il titolare del dicastero, necessita di «procedere con un intervento normativo urgente e improcrastinabile». L’attività di vigilanza speciale in edilizia disposta dall’INL nel periodo tra l’1 settembre e il 31 dicembre 2021, dimostra infatti che «l’87 per cento delle oltre 5 mila imprese controllate è risultato irregolare in materia di sicurezza del lavoro». In più, sono state sospese 400 attività proprio per le gravi carenze su salute e sicurezza o per irregolarità fiscali. A questi numeri «gravissimi», come li ha definiti Orlando, si aggiungono le 13 mila violazioni accertate nel 2021 di cui il 43 per cento ha riguardato la sorveglianza sanitaria; il 22 per cento la formazione e informazione; il 20 per cento i rischi elettrici e, infine, il 6 per cento la mancata valutazione dei rischi. 

La cessione del credito dei bonus edilizi

Con il decreto Sostegni-ter del 27 gennaio 2022 sono state introdotte modifiche alla possibilità di cedere il credito dei bonus edilizi. Non si potranno più fare cessioni del credito successive alla prima per il Superbonus e gli altri bonus cedibili. Tradotto, la ditta che ha fatto uno sconto in fattura a un operatore che però, a quel punto, non potrà più ricederlo. Questo sistema dovrebbe evitare il rischio riciclaggio e frodi. In particolare, questa misura ha creato malcoltento proprio tra gli imprenditori tanto che il Parlamento è già al lavoro per tornare alla possibilità di cessioni multiple. 

Semplificazioe per gli interventi entro i 10 mila euro
Dalla legge di Bilancio arriva però anche un passaggio semplificativo per gli interventi edili che rientrano in una spesa complessiva di 10 mila euro e per i lavori in edilizia libera (quindi senza visto di conformità). Per questi specifici casi, l’Agenzia delle Entrate dal 4 febbraio ha messo a disposizione un nuovo modulo.

Source: lastampa.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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