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Superbonus del 110%: in Fvg ammesse alla detrazione 272 domande per oe 30 milioni – Il Messaggero Veneto

UDINE. Partenza sprint in regione del Superbonus 110%. Nei primi tre mesi dall’avvio della misura voluta dal governo Conte che consente ristrutturazioni edilizie con l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica degli stabili, sono state già autorizzate 272 domande di privati, con un trend superiore alla media nazionale.

L’importo dei lavori ammessi a detrazione è pari a 30 milioni 299 mila euro, l’ammontare dei lavori già realizzati è di 18 milioni 139 mila euro.

Sono i dati Enea elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine che riguardano tutto il Friuli Venezia Giulia.

Per quanto riguarda le regioni, in testa c’è il Veneto con 1.209 richieste di interventi, seguito dalla Lombardia con 1.168 e dall’Emilia Romagna con 864.

I più tiepidi nei confronti delle maxi detrazioni sono Liguria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. In ogni caso c’è tempo almeno fino al 30 giugno 2022 per presentare un progetto che preveda l’inserimento nei parametri richiesti dal Superbonus e molti privati si stanno attrezzando a tal proposito.

Il presidente di Confartigianto-Imprese Graziano Tilatti apprezza lo strumento che viene incontro alle esigenze di un settore, quello edile, che ha pagato pesantemente la crisi finanziaria del 2008, ma chiede nel contempo uno snellimento delle pratiche per l’accesso al 110% e un ampliamento di chi può goderne.

«È un’occasione che va gestita in modo diverso – osserva Tilatti – , snellendo le procedure, allungando il periodo di fruibilità di taluni contributi e non ultimo allargando la platea dei beneficiari dalle prime case al patrimonio ricettivo e produttivo.

Ampliare il superbonus agli edifici strumentali (tra i quali i capannoni) sarebbe importante perché al di là dell’aumentare i vantaggi di carattere ambientale renderemmo le imprese più competitive».

Al momento, la misura introdotta con la legge di Stabilità 2021 riguarda le sole abitazioni (prime e seconde case) e si affianca a strumenti come le detrazioni al 50, 65 e 90 per cento divenuti ormai di uso comune, complici i pochi requisiti richiesti per l’accesso e la contenuta burocrazia.

Al suo debutto, infatti, c’erano molti cantieri in fase di avvio con i vecchi bonus che si sono bloccati per verificare la possibilità del 110%.

Il superbonus ha messo in luce tutta una serie di criticità, alcune croniche, come la mancanza di manodopera specializzata nei cantieri friulani, altre originate dalla misura.

Se da un lato sono aumentati il costo delle materie prime e la mole di adempimenti, dall’altro si è evidenziata la mancanza di muratori, manovali e tecnici in grado di portare a termine velocemente gli interventi e quella di professionisti capaci di redigere i progetti.

«Le multiutility – aggiunge il numero uno degli artigiani – si sono accaparrate tecnologie e materiali, dando una spinta inflazionistica.

La pandemia ha fatto il resto, rallentando il transito delle merci e complicando l’approvvigionamento di materie prime».

Ma appunto, nonostante le difficoltà, anche in regione e in provincia di Udine i bonus stanno trainando il settore.

In questi ultimi mesi l’edilizia è stato uno dei pochi comparti in controtendenza, capace di crescere dopo 10 anni di contrazione continua.

Tilatti infine chiede al Governo di eliminare alcune delle complessità.

«Anzitutto domandiamo di dilazionare l’iniziativa nel tempo, spostandone il termine dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023, meglio ancora 31 dicembre, così da consentire al mercato di assestarsi». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Source: messaggeroveneto.gelocal.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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