Ritardi nell’accettazione dei crediti ceduti da parte di Poste Italiane che non ha rispettato il limite contrattuale di 20 giorni lavorativi. Per questo motivo il caso Poste Italiane finisce in Parlamento.
Nello specifico il Senatore Pepe, ha presentato un’interrogazione (n. 4-06450 del 13 gennaio 2021) a risposta scritta al Ministero dell’Economia e delle Finanze (si veda allegato) per sapere se quest’ultimo sia a conoscenza del problema e quali iniziative intedendere affinché Poste proceda nei termini contrattuali ad accettare o rifiutare le cessioni dei crediti.
Secondo quanto si legge nel testo dell’interrogazione, presentata dal Senatore: “Poste italiane (…) a partire dal mese di novembre 2021, ha iniziato ad accumulare enormi ritardi, ben oltre i termini contrattuali pattuiti con le imprese.
(…) Nella maggior parte dei casi Poste non ha proceduto con le accettazioni di tali crediti ceduti, ma nemmeno al rifiuto della cessione stessa. Questo comporta che il cedente (l’impresa) non possa disporre in alcun modo dei propri crediti i quali si trovano in un “limbo” nel quale il cedente non può fare nulla.
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