C‘è il via libera del governo a un emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali che elimina la data del 1° maggio 2022 come termine dal quale far decorrere le cessioni facilitate dei bonus introdotte nel D.L. Aiuti.
Infatti nell’iter parlamentare che ha portato all’approvazione del D.L. Aiuti è stato introdotto un emendamento che prevede la possibilità per le banche di cedere i propri crediti fiscali, relativi al Superbonus 110% che detengono, ai loro stessi clienti dotati di partita Iva e questo con effetto retroattivo, fermo poi introdurre nello stesso decreto di conversione il limite temporale del 1° maggio all’articolo 57 comma 3.
Cosa prevede il nuovo emendamento
Il nuovo emendamento interviene proprio per modificare quest’ultimo articolo del D.L. Aiuti che limita la cessione ai crediti acquisiti sulla base delle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022. Se l’emendamento passerà l’esame della Camera darà alle banche la possibilità di cedere tutti i crediti giacenti e costituirebbe una prima risposta nei confronti dei professionisti e delle imprese che si sono ritrovati schiacciati dal blocco del mercato.
Sulla problematicità dei meccanismi di cessione si era soffermato anche Mario Draghi nel suo discorso al Senato del 20 luglio, sostenendo la necessità di “tirare fuori dai pasticci migliaia di imprese in difficoltà” a causa del meccanismo faraginoso della cessione del credito.
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