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Superbonus e Ecobonus, lo squilibrio territoriale tra Nord e Sud – CASA&CLIMA.com

Ascoltato in audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato per l’esame del ddl di Bilancio 2022, il Presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, Giuseppe Pisauro, ha parlato anche della proroga del Superbonus e degli altri bonus edilizi. Nel loro complesso, le detrazioni fiscali per l’efficientamento e la riqualificazione energetica rappresentano un onere pari a 30,8 miliardi nel periodo 2022-2036, di cui 14,1 miliardi destinati al solo Superbonus. 

La distribuzione territoriale dei bonus fiscali

Basandosi sugli ultimi dati del monitoraggio ENEA, l’Upb nota “una diversa distribuzione territoriale della spesa agevolata con il Superbonus rispetto a quella incentivata dall’Ecobonus, che ha comportato un parziale riequilibrio territoriale della distribuzione dei benefici: se oltre il 72 per cento delle spese agevolate con l’Ecobonus affluiva al Nord e solo l’11 per cento al Sud, con il Superbonus le quote passano rispettivamente al 44 per cento e al 34 per cento”.

Ad esempio, in Calabria la spesa agevolata con il Superbonus è superiore anche 10 volte a quella dell’Ecobonus “ordinario”; in Sicilia e Basilicata il dato è 6,3, seguono Campania (6,1), Molise (5,4) e Abruzzo (5,3). Nelle regioni del Nord, invece, si registra una sostanziale parità tra le spese agevolate con Superbonus e quelle con Ecobonus: in Piemonte il rapporto è di 0,9, in Lombardia 1,2, in Veneto 1,6.

Come si spiegano queste differenze? L’Upb ipotizza che l’elevata detrazione d’imposta e la possibilità di beneficiare di cessione del credito e sconto in fattura abbiano “consentito di accedere agli interventi agevolati anche a soggetti con reddito relativamente più basso e con problemi di liquidità”, anche se analisi più precise in questo senso potranno essere fatte solo quando saranno disponibili maggiori dati microeconomici “riguardanti la platea dei beneficiari e delle spese sostenute”. 

I dati sull’utilizzo

I dati di monitoraggio ENEA mostrano “una dinamica delle asseverazioni molto pronunciata negli ultimi mesi. Si è passati infatti dai circa 1,8 miliardi di lavori asseverati a fine maggio ai circa 9,7 miliardi a fine ottobre. Il trend di crescita non sembra attenuarsi, dato che nel solo mese di ottobre gli interventi asseverati sono stati oltre 2,2 miliardi, contro i circa 1,8 del mese precedente”. Gli interventi hanno riguardato finora circa 57.700 unità immobiliari, di cui 8.356 condomìni, con una spesa media pari a 169 mila euro per fabbricato: 573.600 euro per i condomìni, circa 100 mila euro per gli altri edifici. Dai dati emerge un aumento della spesa media per comparto di mese in mese, che si spiega con due possibilità: “Da un lato, potrebbero essere stati asseverati interventi via via di maggiore complessità e, dall’altro, un generale innalzamento dei costi degli interventi”.

L’aumento dei prezzi delle materie prime pesa sicuramente sull’onere complessivo della misura: “In prospettiva – si legge nella relazione dell’Upb – prezzi più elevati potrebbero, da un lato, spingere ulteriormente le spese verso i massimali contribuendo a incrementare il costo complessivo per l’erario e, dall’altro, nel caso di interventi di importo già prossimo al massimale, ridurre l’entità degli interventi sottoposti ad agevolazione”. Potrebbe aver influito sui prezzi anche “il venir meno del contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti, per effetto della completa copertura dei costi da parte dell’incentivo”. In altre parole: se il costo dell’intervento è interamente coperto dallo stato, non c’è motivo di contrattare sui prezzi.

Infine, l’Upb riconosce che i comportamenti fraudolenti, già segnalati dall’Agenzia delle Entrate, potrebbero aver inciso sui costi per l’erario, “data la generosità della misura agevolativa e la cedibilità a terzi del credito di imposta”. Per contrastare le frodi, di recente è stato emanato il D.L. 159/2021, che prevede maggiori controlli ed estende l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica anche per i bonus diversi dal 110. 

Leggi anche: Superbonus 110%, Corte dei Conti: è molto oneroso per la finanza pubblica, difficile mantenerlo a lungo

IN ALLEGATO: La relazione completa dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio presentata alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato

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