di Cristina Sassanelli
ASCOLI PICENO – Tutti pazzi per il superbonus 110%. Quasi mille sono stati i partecipanti che hanno aderito all’evento di venerdì mattina “Superbonus 110: dalla teoria alla pratica” tra professionisti e imprenditori. Questo incontro ha visto la collaborazione nella sua organizzazione tra l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Ascoli con il Centro studi Prometeo e Ance Ascoli Piceno, assieme anche al coinvolgimento di Architetti, Ingegneri e Geometri.
“Insieme è meglio – dichiara in apertura il Presidente dell’ODCEC, Carlo Cantalamessa – e questo tempo così complesso ci ricorda quanto sia decisivo l’essere uniti. In questo contesto noi professionisti siamo a disposizione della collettività per agevolare il più possibile la fruizione del superbonus 110% che è uno strumento formidabile a sostegno di una economia virtuosa e sostenibile per tutti. Per il 110% ci sono solo problematiche tecniche ma anche difficoltà oggettive legate ai tempi di effettuazione dei lavori. A questo proposito riteniamo che il termine ultimo del 30 giugno 2022 per l’ultimazione dei lavori costituisca un grave ostacolo per la piena riuscita dell’intervento e questo lo è ancora di più per il nostro territorio che ha subito il gravissimo danno del sisma. Abbinare i vantaggi fiscali del superbonus con i contributi per la ricostruzione è un’opportunità unica che non può essere vanificata”.
“Chiediamo con forza alla politica che ci sia quanto prima una proroga almeno fino al 2023 della misura su scala nazionale mentre per le aree colpite dal sisma l’operatività dell’agevolazione dovrebbe essere molto più ampia. A livello più generale occorre infine che lo Stato accolga la proposta del nostro Ordine di renderci sussidiari e non meri esecutori rispetto all’applicazione della normativa fiscale, strumento vero nel processo di transizione digitale del Paese che può ridurre notevolmente la burocrazia che purtroppo grava sulle nostre attività quotidiane” conclude.
Il Presidente di ANCE Ascoli Piceno Massimo Ubaldi, nel suo intervento, ha ricordato che “come proposto in maniera illuminata e lungimirante dal Commissario straordinario Giovanni Legnini, è assolutamente vitale che, nell’area del cratere sismico, il 110% non solo venga esteso anche agli immobili produttivi ma soprattutto rimanga attivo per più tempo, fino al 31 dicembre 2026, per fornire un supporto determinante al processo di ricostruzione che solo da pochi mesi è finalmente partito e che vede numerosi interventi in fase di avvio”.
“Oggi possiamo dire che il più grande cantiere d’Europa, quello del Centro Italia colpito dal sisma, è finalmente aperto ma c’è ancora moltissimo da fare se pensiamo che, a distanza da un anno dall’indagine sulla ricostruzione, immaginavamo impegni finanziari per circa 6,5 miliardi mentre oggi siamo a poco più di un decimo di questo valore. Molto del tempo impiegato è stato speso per la risoluzione di questioni relative alle sanatorie, spesso di piccola entità, e certamente le incognite sono ancora tante per le imprese. Malgrado tutto siamo ottimisti e speriamo di poter recuperare al più presto il terreno perduto, anche grazie a confronti costruttivi come quello odierno, e in prospettiva di invertire la rotta di una situazione occupazionale che nel nostro settore è fortemente peggiorata nell’ultimo devastante decennio” aggiunge.
Diverse sono state le problematiche affrontate dai relatori, il dottor Lelio Cacciapaglia, docente di fiscalità di impresa presso la Scuola Superiore di Economia e Finanza, e il dottor Francesco Nesci, profondo conoscitore della materia: la stratificazione di norme già esistenti nel campo dell’edilizia a cui si sono aggiunte le nuove disposizioni, in più la questione della tollerabilità per tutte le situazioni che potrebbero ricadere in più tipologie di agevolazione e il corretto carico fiscale dei benefici, per citarne alcuni. Durante il seminario è quindi emerso un quadro normativo ed interpretativo assai variegato e complesso che ha visto protagonisti soggetti come l’Agenzia delle Entrate, il Mef, l’Enea nonché la neo-commissione consultiva presso il Ministero dei Lavori Pubblici e ciò comporta uno sforzo collaborativo tra le posizioni non indifferente.
Inoltre numerosissimi sono stati i quesiti posti o inviati ai relatori: dai condòmini che si oppongono all’esecuzione dei lavori ai fabbricati collabenti, dal visto di conformità agli aspetti che attengono la stipula di contratti assicurativi in capo ai tecnici e professionisti coinvolti.
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