L’esame del consiglio dei ministri
Sul Recovery plan, che arriva oggi all’esame del consiglio dei ministri, pesa lo scontro sulla proroga del Superbonus del 110%. Il vertice di ieri mattina tra il premier Mario Draghi, i ministri interessati e i capidelegazione della maggioranza non ha sciolto il nodo. Da una parte i 5 Stelle, che fanno della proroga del Superbonus fino alla fine del 2023 un «elemento essenziale per la valutazione» del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo manderà a Bruxelles per ottenere i 191,5 miliardi di risorse europee destinati all’Italia. Dall’altra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che resiste, perché la misura è molto costosa e favorisce i redditi alti. Nonostante le tensioni, il Piano dovrebbe comunque ricevere il via libera.
Al momento, in seguito all’ultima legge di Bilancio, il Superbonus scade il 30 giugno 2022 (il 31 dicembre 2022 solo per i condomini che abbiano concluso a giugno il 60% dei lavori), con la possibilità solo per gli ex Iacp (case popolari) di arrivare al 30 giugno 2023. Il Movimento 5 stelle chiede la proroga per tutti almeno fino alla fine del 2023. Su questa linea ieri è uscita allo scoperto anche la Confindustria: «Sembra che il governo non voglia prorogare il Superbonus 110% fino a dicembre 2023. Sarebbe un gravissimo errore perché danneggerebbe il settore delle costruzioni, volano dell’economia e ad alta intensità di occupazione. La proroga è necessaria, tanto più che il Superbonus è partito in ritardo viste le complessità amministrative», dice il vicepresidente, Emanuele Orsini, che è anche presidente di Federlegno e ad di Sistem costruzioni.
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Source: corriere.it
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