PADOVA – «Ben venga la nascita di nuove imprese, ma bisogna stare attenti e affidarsi a professionisti capaci e non improvvisati». Il superbonus spinge il settore edilizio che sta registrando un boom come non capitava da vent’anni, ma Cna invita le famiglie a stare all’erta. L’obiettivo è duplice: tutelare le ditte che hanno vere competenze ed evitare brutte sorprese ai proprietari delle abitazioni.
I NUMERI
Alla fine del 2021 in provincia di Padova erano attive 12.730 imprese nel comparto delle costruzioni, oltre la metà con sede nella fascia centrale che va dai Colli al Piovese, circa 3.200 nell’Alta Padovana e poco meno di 2.600 in Bassa Padovana.
I dati camerali rilevano come tre su dieci sono propriamente imprese che si occupano della costruzione di edifici, 1.500 (il 12% del totale) sono imprese di impianti elettrici e poco meno, 1.252, quelle di impiantistica termoidraulica. La parte del leone, circa la metà di tutte le aziende delle costruzioni, è rappresentata dalle molteplici attività di completamento e rifinitura degli edifici: ben 1.520 sono i tinteggiatori, circa 900 coloro che si occupano di rivestimenti (piastrellisti, parquettisti, ecc.) e poco meno (846) gli installatori di infissi. Circa 500 sono imprese di intonacatura. Oltre mille attività sono di muratori, quasi totalmente ditte individuali senza dipendenti, prestatori d’opera su commessa per imprese di costruzioni.
«Il Superbonus si conferma una misura volano per l’economia – sottolinea l’associazione di categoria -. Nel Padovano una impresa su dieci è nata negli ultimi due anni. Nel solo 2021 le imprese iscritte in Camera di Commercio sono state 657, con un tasso di natalità del 5,3%, pari ai livelli di vent’anni fa, anni in cui il settore viaggiava a gonfie vele. Natalità elevatissima soprattutto per muratori (10%), installatori di infissi (8,7%) e tinteggiatori (6,4%)».
LA POSIZIONE
Il presidente Luca Montagnin mescola soddisfazione e prudenza. «Il presidente del Consiglio Draghi ha messo in evidenza alcune criticità che ci sono – sottolinea il presidente di Cna Padova Luca Montagnin – Tuttavia il Superbonus ha dimostrato di poter tenere insieme le esigenze di riqualificazione energetica degli immobili residenziali e di funzionare da volano per l’intero comparto delle costruzioni e della ripresa economica del Paese. Quello che bisogna evitare è la messa in discussione degli incentivi all’edilizia, che rischia di alimentare un clima di incertezza di cui gli imprenditori non hanno assolutamente bisogno. Quindi sì al monitoraggio della misura ma no alla prospettiva di archiviare troppo in fretta questa esperienza».
Cna punta molto «sul tema dei requisiti per la registrazione di nuove imprese, un “patentino” utile per qualificare il settore. Lo proponiamo da anni».
L’ADDETTO DI LAVORI
«Il comparto ha conosciuto nell’ultimo decennio un’enorme evoluzione dal punto di vista tecnologico ed applicativo – aggiunge il presidente della categoria edilizia di Cna Fabrizio Biancato -. Ora più che mai non ci si può improvvisare: capita purtroppo, ad esempio sul tema del cappotto termico, di assistere ad errori di installazione che, nel migliore dei casi, diminuiscono l’efficacia dell’intervento, o peggio, lavori che tra qualche anno saranno completamente da rifare. Ecco perché, in un periodo come quello attuale in cui si continua a parlare di efficientamento degli edifici, di risparmio energetico, di nuove tecnologie, non è più prorogabile una profonda riforma del settore».
Source: ilgazzettino.it
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