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Superbonus, esclusi gli hotel – Il Tirreno

Lucca, Confesercenti: «Molto delusi dalla decisione presa dal governo». Il rammarico di Confcommercio: «Unica facilitazione vantaggiosa, a oggi, è quella del bonus facciate»

LUCCA. Niente miglioramenti strutturali, efficientamenti energetici o consolidamenti antisismici. Per gli alberghi questi interventi, seppure necessari, sono impossibili in questa fase di ripartenza: perché, dopo oltre un anno di emergenza sanitaria, gli albergatori non hanno i soldi per pagarli in autonomia e il superbonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie li esclude da questa agevolazione. Gli albergatori lucchesi si ribellano. «Per la ripartenza del turismo – spiega Francesco Domenici, presidente di Confesercenti – non bastava sapere la data delle riaperture o annunciare il “passaporto verde”. Erano necessarie misure e strategie legate al rilancio delle strutture e degli investimenti. Siamo delusi dalla decisione del governo di escludere gli hotel dalla possibilità di utilizzare il superbonus edilizio. Ci auguriamo – aggiunge Domenici – che il governo torni sui suoi passi, dal momento che la ripresa del turismo passa invece dalla ristrutturazione delle strutture ricettive, oggi più che mai necessaria».

L’hotel Celide in viale Giusti è una fra le attività ricettive che hanno dovuto fare un passo indietro rispetto alla volontà di migliorare la propria struttura. «Appena abbiamo saputo del superbonus al 110 per cento – spiega la proprietaria dell’albergo, Emanuela Cesaretti – ci siamo messi in moto e ci siamo consultati con il nostro consulente. Ma abbiamo scoperto che purtroppo gli alberghi erano esclusi da questo beneficio. Quindi non abbiamo neanche fatto il punto sugli interventi che sarebbero stati necessari. Ci auguriamo che ci sia qualche cambiamento in merito».

Il rammarico per l’esclusione delle strutture ricettive dal superbonus edilizio arriva anche da Pietro Bonino, presidente provinciale di Federalberghi di Confcommercio. «Se davvero il governo vuole aiutarci – spiega Bonino – deve farlo con operazioni dirette, come sarebbe il superbonus al 110 per cento, ma per gli alberghi non è previsto. Al momento, quello più conveniente, riguarda le facciate: per il loro rifacimento è previsto un bonus al 90 per cento, ma le difficoltà ci sono. Spesso il gestore dell’albergo non è il proprietario della struttura, e anche se c’è disponibilità da parte di quest’ultimo, comunque il proprietario deve sborsare il dieci per cento dell’importo di tasca sua».

Altro bonus di difficile utilizzo è quello per le cucine. «Prevede un rimborso sulle spese del cinquanta per cento, ma chi fa l’intervento deve pagarlo per intero e poi l’importo a carico del governo gli viene scalato dalle tasse. Idem il bonus per gli infissi al sessantacinque per cento: per fare un intervento utilizzando questa agevolazione, puoi cedere il credito alla banca, ma questa ti richiede un anticipo. Ribadisco: le agevolazioni o si fanno dirette o non servono. Federalberghi nazionale ha fatto un elenco dettagliato di agevolazioni che potrebbero aiutare la nostra categoria e l’ha presentato al governo centrale».

Intorno al superbonus c’è una forte attesa, dopo che, nelle ultimissime ore, il ministro del turismo Massimo Garavaglia ha annunciato una possibile apertura. «Attendiamo un riscontro al più presto su questa prospettiva», conclude Domenici. —

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Source: iltirreno.gelocal.it

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