Cessione dei crediti d’imposta per Superbonus e detrazioni edilizie: fino a 3 operazioni verso banche e finanziarie, lo sconto in fattura non si conteggia.
Come previsto, tornano le cessioni multiple dei crediti d’imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi per sbloccare il mercato che aveva subito un drastico rallentamento, modificando la procedura prevista e introducendo diverse formule di contrasto alle frodi in materia edilizia.
Vediamo in dettaglio le novità.
Cessioni multiple ammesse
Il decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri venerdì 18 febbraio, corregge la precedente modifica prevista dal Sostegni-ter, che aveva messo il paletto di un’unica cessione del credito, suscitando la reazione negativa dell’intero mondo delle imprese e delle professioni tecniche, nonché il blocco di molti cantieri anche già aperti. Risultato: il Governo corregge in corsa, portando a tre le cessioni ammesse. Le cessioni multiple diventano possibili in favore di banche, assicurazioni e intermediari finanziari ma con un tetto massimo pari a tre operazioni, che si possono eventualmente sommare allo sconto in fattura.
=> Calcolo cessione del credito
Le nuove regole di cessione
Dopo la prima cessione, dunque, le eventuali successive due operazioni devono essere effettuate verso banche o società finanziarie. La ratio è nota: impedire le frodi, senza frenare il settore. Se il contribuente che effettua il lavoro sceglie lo sconto in fattura, restano possibili ulteriori tre operazioni di cessione. In parole semplici, lo sconto in fattura non si conteggia fra le tre operazioni di cessione possibili.
Il codice di tracciamento
C’è anche un stretta sul fronte del tracciamento delle operazioni, nel senso che ogni credito avrà un codice identificativo univoco. In questo modo, par di capire, sarà più facile per l’intermediario valutarne l’attendibilità. Il credito non potrà essere parzialmente riceduto dopo la prima comunicazione all’Agenzia delle Entrate, ed il codice aiuterà a tracciarne il percorso per monitorarne l’esito, così da evitare abusi.
Sanzioni
Vengono infine inasprite le sanzioni, in particolare a carico dei tecnici che rilasciano i documenti necessari per la cessione del credito. Per asseverazioni o attestazioni false o carenti di informazioni rilevanti scatta la reclusione da due a cinque anni, oltre a una multa da 50mila a 100mila euro.
Source: pmi.it
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