I punti chiave
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La nuova stretta sulle cessioni multiple dei bonus edilizi e di quelli Covid potrebbe produrre una perdita di gettito che il governo ha stimato e messo a copertura, ad esempio, dei costi del 110% da sostenere per i prossimi anni.
A sottolinearlo sono i tecnici del servizio Bilancio passando in rassegna le misure del decreto Sostegni ter all’esame di Palazzo Madama. Lo stop alle cessioni successive alla prima, secondo i tecnici, «potrebbe costituire una misura efficace per il contrasto alle frodi nel settore», ma «la restrizione introdotta appare altresì suscettibile di ridurre in modo significativo – per la sua portata rispetto alla disciplina previgente – le concrete possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati, attraverso lo strumento delle cessioni del credito».
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Ricadute sugli investimenti futuri
In sostanza la stretta «potrebbe dar luogo a ricadute in ordine all’entità degli investimenti futuri nel settore». E con il calo degli interventi verrebbero a ridursi anche le stime degli effetti finanziari che il Governo ha da sempre associato alle detrazioni fiscali in materia edilizia (come ad esempio il 110 per cento). Come sottolinea il servizio Bilancio nei saldi di finanza pubblica sono sempre state contabilizzate «le maggiori entrate a titolo di Iva, Irpef/Ires e Irap che sono state ipotizzate come ascrivibili all’effetto correlato alla spesa indotta (ossia i maggiori investimenti nel settore)». E sul punto, chiosano i tecnici, «appare opportuno acquisire la valutazione». Occorre in sostanza «un approfondimento in ordine al profilo evidenziato al fine di poter riscontrare l’affermazione che si legge in relazione tecnica per cui le disposizioni in commento non recano maggiori oneri per la finanza pubblica».
Gli effetti dei comportamenti illeciti
Ma per bilanciare il saldo, è stato fatto notare, andrebbero comunque conteggiati i miliardi ormai andati in fumo con le frodi. Il contatore dei comportamenti illeciti continua a correre: dai 4 miliardi denunciati dal Governo a inizio anno si è già saliti di oltre un miliardo e le procure coinvolte vanno da Nord a Sud. Le frodi, poi, sulle operazioni inesistenti drenano soltanto denaro pubblico ed escono ovviamente da qualsiasi calcolo o stima di copertura.
E che le frodi siano comunque un problema per il destino dei bonus edilizi lo sottolineano tutte le forze di maggioranza, le quali però chiedono al Governo di rivedere le modalità di intervento e all’agenzia delle Entrate di procedere insieme a un’analisi tecnica e qualitativa dei comportamenti illeciti, così da poter assumere le giuste contromisure. Per il Movimento 5 Stelle, infatti, il sistema di prevenzione delle frodi da realizzare, in modo da consentire la libera circolazione dei crediti d’imposta, dovrebbe passare per l’introduzione di sanzioni più severe per i comportamenti illeciti e l’uso indebito dei credito e per controlli quanto più possibile automatizzati. La limitazione a una sola cessione – sottolineano i pentastellati – metterà in crisi l’intera filiera dei bonus.
Source: ilsole24ore.com
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