Riceviamo e pupplichiamo la seguente lettera ricevuta dalla redazione.
“Il 28 febbraio di quest’anno ho presentato domanda per l’agevolazione, per l’albergo di proprietà mia e di mio fratello. La procedura non è stata semplice sia per la quantità dei documenti richiesti (per dimostrare la proprietà ho dovuto allegare copia del rogito) sia per le modalità di presentazione (ogni singolo documento doveva essere firmato digitalmente tramite la carta nazionale dei servizi) ma alla fine ci sono riuscito ed ho atteso fiducioso l’esito. Ero stato informato che Invitalia, l’ente pubblico che si era preso l’incarico di gestire il tutto, necessitava di 60 giorni per comunicare se la domanda fosse stata accettata o meno. Nei giorni scorsi ho ricevuto una pec dall’ente in cui mi si chiedeva di integrare la domanda con altra documentazione, la cosa strana è che nella comunicazione non veniva indicato il come si dovesse provvedere all’invio di questi ulteriori documenti oltre al fatto che venivano dati 10 giorni, a fronte dei 60 che si era preso l’ente, per provvedere pena la decadenza dai benefici.
Ho pensato che avrei potuto rispondere all’indirizzo pec dal quale mi era arrivata la comunicazione e così ho fatto ma purtroppo ritornava sempre il messaggio che l’invio non era andato a buon fine causa dell’accesso negato alla sudetta pec. Dato che l’inserimento dell’istanza era stata fatta tutta tramite la piattaforma on line dedicata ho pensato che anche questa ulteriore integrazione si potesse caricare da lì, ho navigato per tutto il sito ma niente da fare. Mi armo di buona volontà e provo a contattare il numero verde di Invitalia e dopo innumerevoli tentativi (da fisso nessun risultato, al contrario dal cellulare mi hanno risposto) sono riuscito a parlare con un addetto il quale mi ha gentilmente spiegato che dovevo rispondere alla pec, come avevo già provato di fare, e che se c’erano dei problemi erano dovuti al fatto che la casella di posta elettronica era piena e quindi non accettava nuovi messaggi. Alle mie rimostranze inerenti al fatto che i 10 giorni di tempo stavano scadendo l’impiegato mi ha invitato a riprovare più tardi, intanto lui provvedeva a segnalare l’inconveniente al fine di porvi rimedio. Inutile dire che ho provato più volte ottenendo i medesimi risultati.
Ora sto attendendo di vedere come va a finire questa vicenda. Che dire di tutto ciò ? Forse che me lo sarei dovuto aspettare dato che avevo già partecipato al click day sempre proposto da Invitalia nel 2020 che assegnava un credito di imposta per l’acquisto di dispositivi di protezione individuali inerenti alla emergenza covid 19 con i fondi messi a disposizione, circa 50 milioni, che si sono esauriti in un paio di secondi dal via? Forse che la complessità delle procedure mi avrebbe dovuto sconsigliare la partecipazione al bando come peraltro hanno fatto molti professionisti ed anche alcune associazioni di categoria? Forse che le dichiarazioni a mio giudizio sguaiate di certa politica nazionale e locale circa il radioso futuro per il nostro turismo garantito da questa norma strideva con la limitatezza dei fondi, circa 100 milioni per quest’anno, a fronte di una platea di possibili beneficiari che dire ampia è riduttivo (alberghi, B&B, Fiere, Terme ecc.)?
Sono sempre stato molto critico rispetto al sistema dei sussidi all’aziende in quanto generalmente premia solamente una sparuta minoranza di imprenditori che più che preoccuparsi a fare bene il proprio mestiere si specializza nella acquisizione di contributi pubblici, a tal proposito chi non ha mai pensato almeno una volta nella vita che questi fondi vadano sempre ai soliti noti ? Sono sincero, da albergatore preferirei dedicare il mio tempo a migliorare i servizi per i miei ospiti invece di trascorrerlo a combattere con la burocrazia come sono stato costretto a fare in questi giorni. La sensazione è che anche questa vicenda sia servita principalmente per fare un pò di demagogia nella speranza di raccattare qualche voto in un paese che sempre di più rimane allibito e disorientato di fronte allo spettacolo inconcludente della politica”.
Daniele Ciavatti
Source: riminitoday.it
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