Emanuele Ferraloro, presidente di Ance Liguria: si rischia la “decimazione di piccole e medie imprese che si sono fidate dello Stato, e di cittadini che ora potrebbero scoprire di aver agito senza rete, men che meno quella di uno Stato infedele”
Genova – Le misure anti-truffa e anti-speculazione dovrebbero entrare in vigore settimana prossima e permettere il pieno riavvio dell’operazione Superbonus. Da tempo nel mirino delle critiche, per il ripetersi di frodi scoperte da Guardia di finanza e Agenzia delle entrate, il Superbonus, per Mario Draghi e Daniele Franco, è la truffa “tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto”.
Il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha annunciato ieri i primi correttivi. “Per porre un freno all’eccessiva lievitazione dei costi”, visto che “in alcune voci i prezzi andavano su di 5-6 volte”, il decreto fissa i tetti massimi con “prezzi ragionevoli e aggiornati alla contingenza economica sulle cose che si acquistano”. Il governo, riassume Cingolani, ha fatto “una cosa che riteniamo onesta e soprattutto ragionevole, tenuto conto che le materie prime sono aumentate tanto e che c’è una crescita dell’inflazione, fissando aumenti di un 20-30% a seconda della categoria”.
Questo è soltanto uno dei nuovi correttivi attesi entro la settimana prossima e che dovrebbero garantire la possibilità di cedere il credito, ma solo a banche o intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia, e di introdurre un codice identificativo di ogni operazione di cessione, per risalire al primo titolare del credito.
Il comparto edile aspetta le novità con preoccupazione. Emanuele Ferraloro, presidente della sezione ligure di Ance, Associazione nazionale costruttori edili, teme conseguenze per le piccole e medie imprese che rappresenta. “Detto che siamo solidali e collaborativi con chiunque faccia venire alla luce comportamenti malavitosi nel nostro e in altri comparti economici del Paese, siamo costretti a porci e a porre un interrogativo: non è che d’ora in avanti si materializzerà una truffa dello Stato contro le imprese edili oneste e quei cittadini, specie proprietari edili, altrettanto onesti che allo Stato e ai suoi incentivi hanno creduto?”. Ferraloro teme “una decimazione di piccole e medie imprese che si sono fidate dello Stato, nonché di cittadini che si sono impegnati negli interventi agli immobili e che ora potrebbero scoprire di aver agito senza rete, men che meno quella di uno Stato infedele”.
La forza del Superbonus, e la sua debolezza, è la possibilità di cedere il suo credito d’imposta del 110% all’impresa che farà i lavori, e che potrà farlo subito e gratis se a sua volta troverà un intermediario finanziario a cui cedere il credito in cambio di un finanziamento immediato a condizioni agevolate.
Creato dal secondo governo Conte nel 2020, il Superbonus “è stato trainante per la crescita economica”, come rivendica l’allora presidente del consiglio, ma ha fatto lievitare i costi di costruzione ai livelli più alti degli ultimi 7 anni, +10,3% a dicembre secondo l’Istat; cosa ancora più grave, è stato accompagnato da una serie di frodi. Nel 2021, l’Agenzia delle entrate ha bloccato 4 miliardi di crediti legati ai bonus edilizi e la Guardia di finanza ha ricostruito il sistema con cui professionisti e aziende ottenevano crediti per fatture false.
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Source: ilsecoloxix.it
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