Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieSuper Bonus 110Superbonus, in città 200 cantieri: «Occhio a fare nuovi contratti» – Il Tirreno

Superbonus, in città 200 cantieri: «Occhio a fare nuovi contratti» – Il Tirreno

Superbonus, in città 200 cantieri: «Occhio a fare nuovi contratti» - Il Tirreno

Un centinaio gli interventi ancora in corso ma molti lavori oggi sono bloccati. Frangerini: «Ci sono difficoltà, le opere avviate saranno portate a termine»

LIVORNO. C’è un dato a livello regionale e lo fornisce Enea, l’agenzia nazionale per l’energia. Al 31 maggio 2022 in Toscana si registrano 13.207 certificazioni di interventi legati al Superbonus 110%. Non c’è una statistica così precisa e immediata a livello comunale. Ma ci sono delle stime.

«Direi che complessivamente a Livorno sono state avviate intorno alle 200 pratiche. E circa cento sono i cantieri tutt’ora aperti (nella cifra sono compresi sia quelli che procedono sia quelli bloccati per un motivo o per un altro, ndr)», spiega Stefano Frangerini, titolare dell’omonima impresa edile e presidente Ance Toscana, associazione nazionale costruttori edili. «La nostra impresa, attualmente, ha 24 cantieri aperti e posso dire che procediamo, ma con attento timore».

Questo per vari motivi. Perché le banche hanno tendenzialmente smesso di accettare crediti, essendo già sature e non potendoli cedere in maniera multipla. E perché l’impennata dei tassi ha fatto sì che le banche, dovendo recuperare le cessioni in più anni, abbiamo aumentato gli interessi alle imprese che hanno i lavori in corso d’opera: a fronte di un 110 per cento di credito maturato, all’impresa oggi ne viene restituito il 96 per cento, talvolta anche meno, anziché il 100%. Il costo ricade così sulle spalle dell’impresa, che ha già i propri guadagni erosi dal prezzo di materiali sempre più cari. E se la ditta, come può anche capitare, non riesce più a reggere questa situazione, l’onere dei lavori (se si vuole che vadano avanti) potrebbe ricadere su chi li ha commissionati: il privato, per esempio, o il condominio. Un bel caos, dunque, accentuato anche dall’incertezza di norme che cambiano continuamente in corsa. «Per noi, ora come ora, è un salto nel buio (accettare questi lavori, ndr).

E le imprese sono in forte difficoltà». Così come si trovano spaesati coloro che commissionano gli interventi e scelgono la cessione del credito alla ditta, che poi applicherà lo sconto in fattura. L’impresa, da parte sua, può decidere se tenersi il credito e scaricarlo in quattro anni dai propri contributi e tasse o se cederlo a sua volta alle banche. «L’istituto finanziario a sua volta può svolgere la seconda cessione – dice Frangerini –. Attualmente si arriva fino alla terza cessione del credito, ma solo a operatori economici professionali. Stanno lavorando sul via libera alla quarta, ma sarà riservata a operatori professionali riconosciuti dal regolamento di intermediari della Consob 2007».

A Livorno ci sono cantieri legati al superbonus per efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico che sono stati aperti e terminati. Qualcuno, insomma, prevalentemente lo scorso anno, ce l’ha fatta. Ci sono ditte, serie, che hanno fatto fronte ai loro impegni. Magari adesso hanno difficoltà ad accettare nuovi contratti con lo sconto in fattura, ma hanno chiuso i loro cantieri. E il palazzo ha una caldaia nuova efficiente e gli infissi di ultima generazione. Altri interventi sono tutt’ora in corso. E stanno procedendo. Ma non va sempre così. Ci sono infatti casi di cantieri aperti che poi sono stati bloccati. Con le impalcature rimaste sul palazzo e i lavori arenati. Può darsi che siano finiti i soldi, perché nel frattempo le materie prime sono aumentate e non si è riusciti a far fronte ai debiti derivati dall’appalto. O può darsi che ci siano stati altri problemi. Dietro ogni impalcatura c’è una storia. Ognuna è diversa dall’altra, ma ci sono fili comuni dietro tutti questi cantieri: l’orizzonte di un bonus che in teoria ha dato la possibilità ai proprietari degli immobili di ristrutturare casa a poco prezzo. E la realtà di un universo fatto di carte da compilare alla perfezione, se non ci si vuole trovare a dover pagare tutto alla fine, di crediti difficili da ottenere e di attesa per norme che possano rendere di nuovo appetibili interventi di questo tipo.

«Rimaniamo in attesa dei prossimi decreti attuativi. Ci sono comunque i presupposti per dire che i lavori avviati saranno portati a termine. Bisognerà invece stare attenti ai nuovi contratti, ci sarà una riduzione dell’accesso alla cessione del credito e di conseguenza l’impresa dovrà aver fatto prima il contratto con la banca e poi potrà firmare quello per lo sconto in fattura con il committente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Source: iltirreno.gelocal.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment