Intesa Sanpaolo e Il Gruppo Eva Energie Valsabbia ha concordato con Intesa Sanpaolo l’apertura di un plafond di 30 milioni di euro per la cessione “pro soluto” da parte dell’azienda dei crediti fiscali Superbonus ed Ecobonus . I due strumenti , come si sa, sono stati introdotti dal Decreto Rilancio con l’obiettivo di favorire il rafforzamento strutturale e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
L’accordo tra il gruppo Eva Energie Valsabbia e Intesa prevede inoltre un’ulteriore linea di credito di 4 milioni di euro a sostegno delle esigenze di liquidità dell’azienda. L’intesa nel suo insieme – sottolinea il comunicato congiunto – “consente di ottimizzare le risorse finanziarie, migliorare il cash flow e cogliere al meglio le opportunità offerte dagli incentivi fiscali come il Superbonus 110%”.
EVA Energie Valsabbia realizza centrali idroelettriche e fotovoltaiche e vende la sua energia pulita a famiglie, a imprese e Comuni, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale . È inoltre attivo nella riqualificazione dell’illuminazione pubblica dei Comuni e nell’efficientamento energetico dei propri clienti. Il gruppo, fondato dal Ceo Pietro Bonomini e presieduto da Chicco Testa può contare su una potenza installata di 43 MWp attraverso 7 centrali idroelettriche e 30 impianti fotovoltaici. Lo scorso ha acquisito il controllo di Agilex srl e Primaton SpA, società attive nell’ambito dell’information tecnology e del fintech. L’organico complessivo conta oltre 200 ingegneri attivi fra Italia e California .
Intesa Sanpaolo ha attivato, fin da agosto 2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus un’assistenza completa in tutte le fasi del processo relativo alla cessione del credito d’imposta oltre all’eventuale finanziamento-ponte funzionale all’avvio dei lavori. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste e assicurate da parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni. In Lombardia sono circa 400 i progetti di riqualificazione raccolti dalle imprese per un controvalore di oltre 490 milioni di euro, che sale a circa 560 milioni con le richieste di privati e condomìni.
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