Meloni, Confartigianato: «Grande spinta per il settore ma le autorizzazioni devono essere più veloci»
SASSARI. 1.549 edifici e oltre 224 milioni di investimenti ammessi a detrazione. Sono i numeri sardi del primo anno di Superbonus 110% che emergono dal monitoraggio che Confartigianato Edilizia Sardegna effettua sul principale incentivo per le ristrutturazioni, su dati forniti dell’Enea e del ministero per la Transizione ecologica al 31 agosto 2021. In 12 mesi di vita della norma, nell’isola gli interventi nei condomini sono stati 134 (il 7,4% degli edifici interessati da SuperBonus) per un valore totale di 84 mlioni, equivalente al 34,5% di tutti gli investimenti legati alla norma. Negli edifici unifamiliari, invece sono stati 1.021 (il 65,9% degli edifici), per un valore di 114 milioni, ovvero il 46,6% degli investimenti. Per ciò che riguarda le unità immobiliari indipendenti, i lavori autorizzati sono stati 414 (il 26,7% degli edifici) per un valore di 46 milioni equivalente al 18,9% degli investimenti legati alla norma. Dalla rilevazione di fine giugno, gli interventi sono passati da 817 a 1.549 con una impennata del 89,6%, gli investimenti da 115 a 244 milioni e la detrazione media è cresciuta da 141 a 144mila euro per edificio. Numeri che dimostrano quanto gli incentivi fiscali stiano sostenendo la domanda di manutenzione: nel secondo trimestre del 2021 la quota di consumatori che indicano certa o probabile una ristrutturazione della propria abitazione raggiunge il massimo storico del 22,9%. «La spinta dei bonus è indiscutibile e farà bene la proroga al 2023 decisa in Consiglio dei Ministri. Nel primo semestre 2021 la norma nell’isola vale l’89,6% dell’incremento congiunturale negli investimenti sulle abitazioni, anche se non mancano le criticità – fa notare Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – come quella sui tempi delle autorizzazioni e quindi della burocrazia. Esempio è la quota minima di interventi sui palazzi. In Sardegna poco più del 7% degli edifici sono condomini ma già valgono oltre il 34% degli investimenti (oltre 738 mila euro l’importo medio dell’investimento) confermando che va dato loro tempo di approvare i lavori in assemblea. Se così non fosse, il rischio è che tutto questo si riduca a un fuoco di paglia, deleterio per le nostre imprese».
Source: lanuovasardegna.it
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