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Superbonus, la giungla normativa: «Villette, condomini e prezziario, ecco a che punto siamo» – Corriere della Sera

Un condominio che sta ristrutturando con il Superbonus 110%
Un condominio che sta ristrutturando con il Superbonus 110%

L’ondata baldanzosa, quasi gioiosa che accompagnava la nascita del Superbonus 110% un anno e mezzo fa ormai è diventata uno tsunami che ha travolto un po’ tutti. Tecnici dell’Agenzia delle Entrate, di Enea, proprietari sempre meno certi di aver fatto il passo giusto e, soprattutto, tecnici che con i coprotagonisti del Superbonus condividono la profonda incertezza ma che, soli, nel ruolo di asseveratori, si portano sulle spalle il peso della responsabilità. L’ingegnere veronese Giordano Contin è un esperto di gestione e di energia ma anche coordinatore della commissione Energia dell’Ordine degli ingegneri di Verona e membro della commissione superbonus della Foiv, la Federazione degli ordini ingegneristici veneti.


Addirittura metà del vostro tempo?
«Purtroppo sì. E parliamo di un tempo lavorativo che si è dilatato a dismisura. Normale arrivare alle 22 o alle 23 la sera, normale lavorare anche il sabato. La mole di richieste e il complicato reperimento di informazioni aggiornate di continuo ha mutato profondamente la professione».

Ci spieghi…
«Come Ordine veronese ci siamo avvicinati fin da subito a questa partita. Forse anche perché, a differenza di quanto accadeva storicamente, avevamo un presidente di estrazione impiantistica ed energetica e non uno strutturista. Il Superbonus era un’onda che si vedeva salire fin dall’annuncio dell’allora premier Giuseppe Conte in tv».

Sembra passata un’era geologica da allora all’ultimo decreto anti frodi che ha mandato in tilt metà delle pratiche…

Giordano Contin
Giordano Contin

«È l’ampiezza dell’intervento complessivo che ha cambiato un po’ il senso logico delle cose. Prima del Superbonus ogni ministero emanava i propri provvedimenti per competenza, Enea rispondeva per la parte energetica, le Entrate per quella burocratica. Così come “prima” il tecnico faceva il tecnico e il commercialista il commercialista. Ora si è rimescolato tutto. Con lo spettro di perdere interi interventi al 110, noi ingegneri siamo diventati avvocati e commercialisti e viceversa. Ci vedo un aspetto positivo però: questo tsunami ha dato modo a tutti di migliorare, siamo tutti cresciuti».

Le Entrate, in particolare, sono consultate ormai come moderno oracolo di Delfi…
«Gli interpelli all’Agenzia delle Entrate hanno, sì, un valore giuridico ma si riferiscono a un caso specifico. Sottolineo come una risposta sia dovuta ai cittadini ma non agli interpelli degli Ordini. Ma è anche vero che un contatto diretto con Enea ed Entrate, tre anni fa, sarebbe stato impensabile mentre, ora, la collaborazione è costante. Del resto lo tsunami ha travolto anche loro».

Case unifamiliari versus condomini, alla vigilia della legge di bilancio che dovrebbe regalare una parola definitiva sul protrarsi dei benefici, qual è lo stato dell’arte?
«Bel tema. Qui si deve partire dalle definizioni. La definizione di condominio c’è nel codice civile, è un edificio in cui le proprietà sono più di una. Esiste, però, poi una definizione legislativa e una contenuta nelle normative tecniche, non ultima quella del 110%. Dove finisce e dove inizia il concetto di condominio?».

Sconfiniamo nel filosofico?
«Quasi. Prendiamo un altro caso tipico anche nella nostra regione: le case di proprietà di una famiglia con un figlio che, a un certo punto, occupa uno dei due piani dell’edificio. Inizialmente, dati i massimali più alti, la tendenza era a veder riconosciuta comunque la natura di casa unifamiliare. Ora la situazione si è ribaltata. I destini di condomini e villette si sono separati con la proroga differenziata, più lunga per i primi, al 30 giugno per le seconde. Quindi, ora, è corsa alla separazione delle due unità immobiliari sui due diversi livelli, piano terra e piano primo. Anche se dotate di accessi separati e funzionalmente indipendenti si cerca con un accatastamento coerente di farle rientrare nel filone condomini».

Il Superbonus è partito come un minuetto in cui le variazioni successive venivano percepite come più che comprensibili ma si sta trasformando in una taranta scatenata cui si fatica a tener dietro…
«Camminiamo un po’ sulle uova, è vero. È il tecnico che assevera tutto e si assume la responsabilità senza sapere neppure come sarà giudicato. Siamo tra l’incudine e il martello ma io ci credo. Il principio ispiratore è di migliorare il mondo che lasceremo ai nostri figli».

Chi non ha ancora iniziato il percorso per il Superbonus su una villetta, a questo punto, dovrebbe lasciar perdere?
«La norma dice che sono spese ammissibili quelle documentate entro il 30 giugno 2022. Quindi, per assurdo, si potrebbe pagare tutte le fatture entro la scadenza e completare i lavori entro un anno».

Questo nel caso si proceda col normale recupero del credito d’imposta avendo la capienza fiscale…
«Esatto. Se parliamo di cessione del credito la cosa cambia. In quel caso i lavori oggetto del 110 devono essere ultimati. Faccio un esempio: l’impianto fotovoltaico deve funzionare ma è bene ricordare che significa l’allaccio alla rete e per l’approvazione il Gse (gestore servizi energetici) impiega due-tre mesi di tempo. A giugno si deve arrivare pronti. Tornando alla domanda iniziale: personalmente non accetto più lavori su unifamiliari. Parliamo di edilizia e, soprattutto in Veneto in cui ampie zone sono soggette a tutela, sei mesi servono solo per capire se l’intervento è fattibile e per l’autorizzazione paesaggistica che vale da sola 60 giorni. I tempi, partendo da zero, non ci sono».

E chi è a metà del guado? Parliamo sempre di unifamiliari in cui la Cilas, però, non sia stata presentata prima di fine settembre conquistando così la proroga a fine 2022. Parliamo, insomma, di chi è alle prese con una lotta contro il tempo…
«Una eventuale proroga, ma si dovrà vedere la legge di bilancio, servirà giusto in questi casi, quelli in cui il tempo è tiranno e, avendo espletato le pratiche, non resta che correre. Sperando che la consegna dei materiali sia compatibile, per citare un altro elemento di criticità. Al massimo, può tentare l’avventura chi deve fare solo interventi secchi: cappotto, fotovoltaico e serramenti».

Veniamo alla notizia che ha tolto il sonno a molti. Nel decreto antifrodi si introduce un prezziario unico nazionale…quando uscirà e quanto inciderà?
«Mi baso su ciò che esce in Gazzetta ufficiale. Il decreto pubblicato il 12 novembre dice che il ministero per la Transizione ecologica ha 30 giorni di tempo per produrlo. Ma, dopo un anno e mezzo di allenamento all’esegesi normativa, segnalo che nel testo c’è scritto “nonché la possibilità di un prezziario unico nazionale”. Quel nonché mi fa pensare che sarà un terzo riferimento accanto al Dei e al prezziario regionale».

E il Sismabonus in tutto ciò?
«Qui le strade sono due, o si demolisce e si ricostruisce rendendola tecnicamente antisismica oppure si interviene con operazioni di consolidamento, ad esempio, e in questo caso si ottiene la riduzione di rischio sismico».

Fra i soggetti tornati protagonisti nello tsunami Superbonus ci sono proprio gli ordini professionali…
«La rivoluzione è arrivata anche qui infatti. In passato ognuno curava principalmente il suo orticello. Ora facciamo squadra, massa critica. E non solo fra noi, persino con il personale di Entrate ed Enea. Si cerca di darsi una mano. E questo è un effetto positivo».

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8 dicembre 2021 (modifica il 8 dicembre 2021 | 18:31)

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