L’ANCE Abruzzo chiede un’operazione verità sul Superbonus: “Le imprese si trovano con cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità, con rischio di sospensione dei lavori e quindi di fallimento”.
“Il Superbonus ha compiuto due anni lo scorso 19 maggio, doveva essere una occasione per festeggiare l’introduzione di un ottimo provvedimento che sta rianimando il settore dell’edilizia, con effetti sulla sicurezza sismica, sul risparmio energetico, sulla qualità dell’abitare, con ottime ripercussioni a livello economico e sociale, ed invece si è totalmente assorbiti dallo studio delle continue modifiche normative in una paradossale corsa ad ostacoli dove non si comprende chi è l’avversario da battere, se non l’illegalità e lo sperpero di soldi pubblici”. Così in una nota il presidente di ANCE Abruzzo, Antonio D’Intino, che sottolinea: ” In tal senso, siamo stati i primi, come ANCE, a chiedere l’adozione del contratto collettivo di lavoro edile e la riserva dei lavori a favore di imprese qualificate ed auspichiamo che non si faccia marcia indietro, come richiesto da alcuni, su una norma di serietà e garanzia come quella sulla qualificazione perché non sarebbe giustificabile. Quali principali attuatori, abbiamo suggerito nel tempo una serie di modifiche e miglioramenti per semplificare l’operatività del provvedimento, favorirne la migliore applicazione, anche per rendere efficaci i controlli, in quanto siamo convinti, e non solo noi, che un eccesso di burocrazia contribuisce all’incertezza del diritto ed al proliferare della corruzione. Nel 2022, con il Decreto Sostegni-ter, già rileviamo una serie di modifiche al funzionamento del meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito): Governo e Parlamento sono intervenuti 5 volte modificando 4 volte l’art. 121 del Decreto Rilancio, con la conseguenza di bloccare il mercato imponendo vincoli alle cessioni che rendono più complesso anche la risposta da parte degli istituti di credito. Le imprese si trovano pertanto con cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità, con rischio di sospensione dei lavori e quindi di fallimento. In questo scenario paradossale, dobbiamo richiamare fortemente l’attenzione degli interlocutori e fare una operazione verità sul superbonus , per contrastare anche la dilagante mala informazione, con la massima disponibilità al confronto basato su dati reali e certificati. Da parte nostra, auspichiamo, in linea generale, la stabilizzazione del provvedimento, con inserimento di un tetto annuale di spesa, anche per ridurre la concentrazione della domanda e consentire al Ministero di avere un flusso sotto controllo”.
“Elenchiamo di seguito una serie di riferimenti e dati utili dai quali partire per ottimizzare il SUPERBONUS e rendere un buon servizio al sistema paese.
Settore Edilizia
Percentuale Pil anni ‘60 15%
Percentuale Pil anno 2020 4.5% Pari a 75 miliardi.
Incremento produzione nazionale Edilizia +17.5 %
Pil Nazionale 2021 1780 miliardi
Interventi Superbonus e Bonus Facciate al netto frodi:
Euro 24 Miliardi pari all’1.35% del PIL diretto ed altri 4 punti con l’indotto.
Incremento assunzioni edilizia dato giugno 2021 confrontato giugno 2019 (pre covid) +132.000 nuove assunzioni.
Andamento Interventi e Risparmio Energetico
Pratiche di Superbonus ad Aprile 2022 n.155.000 per 27 Miliardi
Stima unità immobiliari oggetto di Interventi 275.000 U.I.
Stima riduzione Emissione di CO 2 annua 400.000 Ton di CO 2
Con un buon progetto di Riqualificazione Energetica ogni U.I. può ridurre i consumi di Gas Metano dell’80% indipendentemente dai Kwh/mq
Il consumo di Gas Metano per la Climatizzazione degli edifici residenziali è pari a 32 miliardi di mc anno pari al 42% del fabbisogno Nazionale.
Unità immobiliari a rischio Sismico
Il numero di unità immobiliari a rischio sismico in Italia è pari a circa 10/11 milioni di U.I., il numero di Italiani che vivono in zone ad elevato rischio sismico (Zone 1 e 2) è pari a circa 21 milioni di persone.
Condizioni dell’Edilizia Residenziale in Italia
Il 70% delle costruzioni residenziali in Italia ha un’età media superiore a 30 anni di cui il 40% costruito dal 1946 al 1960. Siamo il paese europeo con il patrimonio immobiliare più vetusto.
Analisi sulla moneta fiscale
La moneta fiscale ovvero il meccanismo di cessione dei crediti d’imposta, per le norme Eurostat essendo un credito definito non pagabile, non viene considerato debito pubblico, ma previsione di mancato futuro gettito fiscale, senza considerare gli studi della London Business School e le varie teorie keinesiane, gli interventi prodotti con la moneta fiscale permetto un recupero di gettito fiscale certo del 60/65 % quindi con un costo di intervento certo dello Stato quasi di 1 a 3 e senza emissione di debito pubblico che, oltretutto, ha un costo finanziario.
La moneta fiscale può funzionare solo se non si limita molto la circolazione e nei limiti del suo assorbimento fiscale annuo. In Italia il gettito fiscale annuo di imposte dirette è pari a circa 250 Miliardi, con la moneta fiscale si può anche compensare il gettito contributivo pari a oltre 200 miliardi l’anno.
Molti paesi sono intenzionati ad utilizzarla per la riqualificazione degli edifici.
Stato Attuale e Blocco delle Cessione e degli Interventi
Il decreto legge 34/2020 dalla sua pubblicazione nel 2020 ha subito oltre 15 modifiche e nell’ultimo periodo al ritmo di una modifica al mese, le modifiche attuate dal governo sulla limitazione del numero di cessioni e la chiusura alle acquisizione del Credito alle imprese da parte di Poste Italiane ha ingolfato tutti i meccanismi di cessione. Oggi molti istituti Bancari hanno di fatto fermato le acquisizioni di crediti fiscali, bloccando la liquidazione di decine di Miliardi. Le ultime analisi parlano di oltre 5 miliardi in attesa di accettazione, pratiche quindi già analizzate dagli Advisor (I controllori delle banche) che attendono solo un click per essere liquidate.
Quindi dei 27 miliardi di interventi indicati a spese dello stato ad oggi 10 /12 sono ancora anticipati dalle imprese e dai tecnici che nella trasmissione sono stati definiti a prescindere “disonesti”.
Stato attuale Cantieri.
In questo momento in Italia ci sono circa 155.000 cantieri edili di Superbonus aperti.
Il monitoraggio, a cura di ENEA e del Ministero della Transizione Ecologica, al 30 aprile 2022, certifica un boom di oltre 155.000 cantieri per 27 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione.
Il dato straordinario dei lavori conclusi riporta un valore di oltre 19 miliardi: stiamo parlando di oltre l’1% del PIL, il 4% con i settori collegati.
In Abruzzo, al 30 aprile, si rilevano 4.142 interventi con 937 milioni di euro di lavori ammessi a detrazione e 604 milioni di investimenti per lavori conclusi.
Caro Prezzi
L’esplosione dei prezzi non è da ricondurre al Superbonus ma è un fenomeno legato al mutato contesto geo politico internazionale, tanto è vero che non si rilevano solo aumenti delle materia prime dell’edilizia ma anche del settore alimentare, ect.
Per il Superbonus, inoltre, vengono utilizzati i tariffari pubblici e in tal senso, siamo stati sempre noi, come ANCE, a chiedere di riconoscere solo quelli delle regioni di riferimento attingendo agli altri, di natura privata, solo per le voci mancanti.
In conclusione, ci troviamo a dover contrastare anche tanta mala informazione su questi temi, a scapito di un sistema produttivo fatto di imprese serie che chiedono solo di essere messe in condizione di lavorare mentre invece rischiano il fallimento e lanciano grida di allarme e richiami, in particolare, a coloro che pensano di essere al sicuro con gli stipendi assicurati e non riflettono sul fatto che potrebbero mancare quelli che pagano le tasse per mantenerli”.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.