di Rosalba Carbutti Il Superbonus 110% rischia di avere parecchi ostacoli sotto le Due Torri. Dopo la segnalazione dell’ennesimo cavillo che rischia di bloccare i cantieri o allungare i tempi per l’ottenimento delle agevolazioni, il sindaco Matteo Lepore (foto) prende carta e penna e risponde al presidente di Confabitare, Alberto Zanni, che aveva chiesto delucidazioni in merito. E pur aprendo al confronto costante con le associazioni, non retrocede. Nonostante le richieste di Confabitare e Cna di congelare la norma come già successo col Piano urbanistico generale nel gennaio scorso, la necessità di raggiungere una prestazione…
di Rosalba Carbutti
Il Superbonus 110% rischia di avere parecchi ostacoli sotto le Due Torri. Dopo la segnalazione dell’ennesimo cavillo che rischia di bloccare i cantieri o allungare i tempi per l’ottenimento delle agevolazioni, il sindaco Matteo Lepore (foto) prende carta e penna e risponde al presidente di Confabitare, Alberto Zanni, che aveva chiesto delucidazioni in merito. E pur aprendo al confronto costante con le associazioni, non retrocede.
Nonostante le richieste di Confabitare e Cna di congelare la norma come già successo col Piano urbanistico generale nel gennaio scorso, la necessità di raggiungere una prestazione energetica pari a 60 o 30 Kwhmq a seconda del tipo di intervento resta. Parametri che – secondo Confabitare e Cna – per certi edifici sarebbero molto difficili da raggiungere, precludendo la possibilità di ottenere il Superbonus.
Il sindaco, però, non intende cambiare le regole. Annuncia, quindi, che “l’assessore all’Urbanistica Laudani convocherà un tavolo di confronto con le categorie proprio sui temi in oggetto”, e sottolinea anche le priorità del Comune che punta a “raggiungere la neutralità emissiva già nel 2030”. Per questo in città “gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti e di efficientamento energetico sono più sfidanti rispetto ai minimi normativi”.
Questo significa che in termini pratici si avrà “qualità dell’aria, della salute e dell’ambiente migliori e, per i proprietari, una riqualificazione degli immobili con una sensibile contrazione dei consumi energetici”.
Spiegata la ratio dell’intervento che punta a rendere Bologna “tra le prime 100 città d’Europa a neutralità climatica entro il 2030”, così come ribadito in campagna elettorale, il sindaco assicura che ci sarà un confronto continuo con gli addetti ai lavori.
“Per valutare gli effetti e i risultati dei nuovi strumenti sarà sicuramente utile un congruo periodo di monitoraggio e un tavolo di lavoro comune, che vedrà il coinvolgimento delle categorie e rappresentanze”, scrive Lepore.
Ma come si è arrivati ad approvare nuovamente parametri più stringenti in città, rispetto ad altri comuni?
Il primo cittadino ricorda che – una volta emerso il famoso articolo del Pug, il Piano urbanistico generale, che avrebbe potuto generare problemi per ottenere il Superbonus 110% – è stato attivato un tavolo tecnico con gli Ordini e i Collegi professionali con i quali “è stata trattata la riscrittura” di parte della norma contestata.
Da qui, dopo sei incontri tra fine gennaio e giugno 2021 (sindaco era ancora Virginio Merola, ndr), è stata riformulata la dicitura in questione. Che, come riporta Lepore, è stata considerata compatibile con “le modalità di accesso alle agevolazioni”. Da qui, il via libera alla nuova norma del Regolamento edilizio con il nuovo anno così “da permettere agli studi professionali di applicare il nuovo articolo alle progettazioni future”.
In più, aggiunge il primo cittadino, “le modifiche introdotte nel regolamento comunale, inclusa la deroga per impossibilità tecnica, puntano ad ottenere il massimo risultato possibile in termini di riduzione delle emissioni climalteranti”. Confabitare, per ora, non replica. Ma si riserva di analizzare coi propri tecnici la missiva di Lepore.
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Source: ilrestodelcarlino.it
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