ROMA – Cancellare ogni responsabilità per la cessione dei crediti legati al Superbonus. È questa l’ultima trincea dei Cinque stelle, la richiesta che tiene in stallo il decreto Aiuti bis da 17 miliardi varato ad agosto. Se l’emendamento passasse, spiegano indignati al ministero dell’Economia, s’introdurrebbe un «condono tombale». Secondo gli ultimi dati in possesso del governo, le truffe starebbero già aumentando e se passasse quella norma rischierebbero di crescere ancora. Ma il M5s respinge quest’argomento: «Le truffe sui bonus edilizi sono il 3% di tutte le truffe in Italia», dice Giuseppe Conte. Il suo partito non mollerà la presa sull’emendamento al decreto Aiuti, anche perché sa che in Aula la voterebbero tutti i partiti, anche contro il volere del governo: la misura è popolare e nessuno si può permettere di bocciarla a dieci giorni dalle elezioni. Ecco perché in una riunione con i capigruppo ieri il ministro Federico D’Incà e il sottosegretario Federico Freni hanno annunciato entro lunedì una proposta di mediazione. Senza un accordo, avvertono dall’esecutivo, l’intero decreto rischia di saltare, perché la norma M5s non avrebbe coperture e in base alla Costituzione il presidente della Repubblica non può promulgare leggi senza copertura.
Un passo indietro. Le Camere, anche se sciolte, devono convertire in legge la prossima settimana il decreto di agosto, per evitare che il 5 ottobre decada, impedendo l’erogazione degli aiuti stanziati, come i crediti d’imposta alle imprese. Ma per riuscire ad approvare il testo in piena campagna elettorale si è cercato un accordo su circa 50 dei 400 emendamenti presentati. Sembrava fatta, quando tutto s’è incagliato sull’emendamento M5s. «Vogliamo eliminare la responsabilità solidale, per sbloccare la cessione dei crediti legati al Superbonus ed evitare che falliscano 40 mila aziende edili. Siamo pronti a trovare una soluzione con il governo», dice la capogruppo Mariolina Castellone. Ma dall’esecutivo dicono che finora le proposte di mediazione sono state tutte respinte: «Il M5s continua ad alzare la posta».
L’idea del governo è limitare la responsabilità solidale di chi acquista i crediti del bonus, senza però salvare i truffatori. Perciò si è proposto di escludere la responsabilità solo per chi acquisti crediti da banche o soggetti istituzionali. Troppo poco, per i Cinque stelle. Ora si sta ragionando su una modifica più ampia: ‘salvare’ tutti coloro che abbiano fatto verifiche con ordinaria diligenza, quindi anche le banche, ma escludere chi abbia agito con dolo o colpa grave. Gli uffici governativi sono al lavoro. Mario Draghi è disposto a mediare, non avallerà sanatorie.
Source: repubblica.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.