Nel quesito citato il lettore dichiarava di avere intenzione di effettuare degli interventi di Superbonus nell’anno 2021 e destinare poi l’immobile a locazioni brevi o bed&breakfast nell’anno 2023. Non si trattava, dunque, di un immobile già destinato ad uso commerciale ma di un appartamento per il quale si ipotizzava u a destinazione commerciale per il futuro. Come è stato chiarito dall’Agenzia delle entrate da tempo le verifiche sul diritto ad avere le agevolazioni fiscali vengono effettuate in riferimento alla presenza dei requisti nel momento in cui le agevolazioni fiscali stesse si chiedono. E’ così ad esempio in riferimento al diritto del convivente di avere le agevolazioni fiscali per gli immobili di proprietà del familiare: Lo status di convivenza deve sussistere già al momento in cui si attiva la procedura ovvero alla data di inizio dei lavori e non è necessario che permanga per l’intero periodo di fruizione della detrazione (circolare n. 7/E del 27 aprile 2018, pagina 217). Lo stesso per quanto riguarda il fatto che l’immobile alla data di avvio dei lavori sia a disposizione, a nulla rilevando il fatto che successivamente venga dato in locazione, in quanto non è richiesto alcun impegno in questo senso per mantenere il diritto alla detrazione nel corso degli anni. Altra cosa è il mancato rispetto dei requisiti al momento dell’avvio dei lavori. Quindi se l’immbile interessato al Superbonus è già stato destinato ad attività di B&B, trattandolsi di un immobile utilizzato ad uso promiscuo, l’agevolazione spetta comunque ma ridotta al 50% in considerazione, appunto dell’uso promiscuo (risposta 65/2021).
Source: repubblica.it
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