Tra gennaio e febbraio di quest’anno in Sardegna è cresciuto del 35,7 per cento rispetto alla fine del 2021 l’importo dei lavori incentivati con il Superbonus, con una media nazionale che si attesta sul 32 per cento.
Secondo i dati del Centro studi della Cna sarda, al 28 febbraio 2022 le pratiche censite risultano essere state 4.065, per un importo di investimenti pari a 719 milioni, di cui 474 per lavori ultimati.
Ma la propensione a utilizzare il Superbonus per intervenire sul patrimonio esistente è ancora scarsa: solo 776 edifici soggetti a intervento ogni 100mila esistenti. Nel 2021 il livello degli investimenti in riqualificazione edilizia si attesta su oltre 850 milioni, con un balzo importante rispetto al 2020, eppure restano i sono margini per un’ulteriore espansione: il rinnovo residenziale totale nell’Isola arriva al 51%, a fronte di un’incidenza nazionale del 68%.
“Dopo un avvio d’anno più positivo delle aspettative, si pone oggi la delicatissima questione dei livelli dei prezzi delle commodity – dicono Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni – Un problema che coinvolge l’intera filiera delle costruzioni. Se non si allineano i prezzi d’appalto ai valori di mercato sono a rischio la realizzazione delle opere infrastrutturali e centinaia di cantieri. Anche sul livello regionale occorrono azioni concrete per evitare il blocco del settore: l’assessore Salaris apra un tavolo di confronto con le imprese”.
(Unioneonline/s.s.)
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Source: unionesarda.it
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