Superbonus: gli effetti positivi indotti sull’economia non sono sufficienti per giustificarne una proroga.
La speciale misura introdotta dal decreto legge n.34 del 2020 incide negativamente sul bilancio dello Stato pertanto, un allungamento della stessa, dovrebbe essere assistito da un’idonea copertura finanziaria. Anche i meccanismi che presiedono la correlata cessione dei crediti fiscali non possono essere ampliati più di tanto poiché anche la cedibilità degli stessi a favore di terzi, compresi gli intermediari finanziari, ha impatti in termini di debito per il Bilancio dello Stato.
Sono queste, in estrema sintesi, le risposte fornite ieri in commissione finanze del Senato dal sottosegretario all’Economia e finanze, Maria Cecilia Guerra, all’interrogazione parlamentare (numero 3-02877), presentata dal senatore Andrea De Bertoldi (FdI).
Secondo l’interrogante, stando anche ad alcuni recenti studi universitari, il Superbonus potrebbe determinare nel medio e lungo termine un impatto positivo sulle finanze dello Stato pari a 811 milioni di euro dovuto, essenzialmente, a un maggior gettito sia dell’Iva che dell’Ires.
Secondo tali studi la misura sarebbe addirittura in grado di autofinanziarsi per cui una proroga della stessa non potrebbe che avere un effetto positivo sui conti pubblici, attraverso l’incremento del gettito fiscale innescato dalla conseguente crescita del Prodotto interno lordo.
Di parere nettamente opposto il ministero dell’Economia secondo il quale, si legge nella risposta all’interrogazione parlamentare, il superbonus incide invece negativamente sul Bilancio dello Stato.
Una proroga dell’agevolazione determinerebbe pertanto, secondo le valutazioni del dicastero di via XX Settembre, oneri per i quali occorrerebbe reperire idonea copertura non potendo utilizzare a fronte di oneri certi, gli effetti positivi indotti sull’economia.
Anche per quanto riguarda le cessioni dei crediti fiscali generati dal superbonus, le risposte dell’amministrazione finanziaria non lasciano intravedere ulteriori aperture.Le esigenze di tutela degli interessi erariali collegate alle cessioni stesse e al contrasto dei fenomeni fraudolenti che continuano a manifestarsi, ha concluso il sottosegretario, non consentono di introdurre ulteriori estensioni del perimetro soggettivo rispetto a quelle già esistenti e in corso di approvazione con il decreto legge numero 50/2022.
Deluso dalla risposta ottenuta in Commissione il senatore De Bertoldi ha così commentato: “Ritengo assolutamente inaccettabile continuare a definire il superbonus un’incidenza negativa sul bilancio dello Stato, quando si continuano ad ignorare le retroazioni fiscali della misura, che peraltro lo stesso Ragioniere generale ha esplicitamente ammesso che possono essere ricomprese in sede di manovre di bilancio”.
Source: italiaoggi.it
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