Chi ha seguito l’evoluzione del Superbonus in
Italia sa che le sue difficoltà derivano da una normativa
complessa, instabile e copiosamente modificata dai vari Governi
(Conte II, Draghi, Meloni). Negli oltre 4 anni di applicazione, il
Superbonus ha subito 38 correttivi, a partire dalla legge di
conversione del D.L. n. 34/2020 (Decreto
Rilancio), che ha introdotto anche le opzioni alternative
alla detrazione diretta (sconto in fattura e cessione del
credito).
Superbonus: l’ultimo obbligo
L’ultimo correttivo in ordine temporale è arrivato dal noto
Decreto Legge 29 marzo 2024,
n. 39 (Decreto taglia cessioni), convertito con modificazioni
dalla Legge 23 maggio
2024, n. 67, che tra le altre cose ha eliminato completamente
qualsiasi forma di opzione alternativa prevista dall’ordinamento
fiscale. Ma non solo.
Con la solita tecnica “retroattiva”, l’art. 3 del D.L. n.
39/2024 ha previsto un nuovo obbligo di comunicazione per
l’utilizzo delle detrazioni di cui all’art. 119 del Decreto
Rilancio. Al fine di acquisire le informazioni
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