TERNI La lente d’ingrandimento dell’ispettorato del lavoro è puntata sui tanti cantieri edili aperti dopo il via al superbonus 110. Gli incentivi del Governo hanno spinto privati e pubbliche amministrazioni a sfruttare l’occasione e a coinvolgere nei lavori ditte più o meno esperte. Che spesso non rispettano le regole sui contratti di lavoro e sulla sicurezza ed i protocolli anti covid. I primi controlli hanno fatto finire nei guai una ditta della provincia di Terni che impiegava personale in nero e se ne infischiava delle norme contro il contagio. Un quadro pesante che, oltre ad una maxi sanzione per lavoro nero e ad altre ammende, ha portato alla sospensione dell’attività imprenditoriale.
Le irregolarità sono emerse durante i controlli svolti il primo settembre in un cantiere edile allestito in un’abitazione privata a sud del comune di Terni. Lì la ditta ternana stava effettuando lavori di efficientamento energetico e miglioramento sismico nell’ambito del superbonus. L’ispezione è stata svolta dal personale della sede di Terni dell’ispettorato territoriale del lavoro di Terni e Rieti con la collaborazione del personale Nil dell’arma e delle strutture territoriali del comando dei carabinieri. Ed ha permesso di riscontrare da parte della ditta irregolarità rispetto all’aggiornamento del documento Pimus, il piano montaggio e uso ponteggi, e alla mancata adozione di misure di formazione e informazione inerenti il rischio epidemiologico all’interno del cantiere. Nel quale gli ispettori scoveranno la presenza di lavoratori pagati in nero. In quel cantiere era al lavoro una ditta subappaltatrice, con sede legale in provincia di Caserta. Che impiegava ben due lavoratori su due trovati in attività, presenti sul luogo di lavoro, completamente al nero.
Il personale Nil dell’arma ha elevato ammende pari a 2mila e 500 euro, sanzioni amministrative pari a 6mila e 400 euro e la sanzione di 400 euro per il mancato rispetto norme anticovid. Le attività ispettive, oltre che al boom di cantieri aperti per il superbonus 110, sono legate anche all’incremento degli infortuni nel settore dell’edilizia. E si concentrano sugli aspetti legati alla bontà e validità delle misure adottate dalle imprese del settore per garantire la salute e sicurezza delle maestranze impiegate, l’adeguata e concreta vigilanza sanitaria e la presenza dei dispositivi di protezione individuale. Controlli serrati anche sull’effettività delle obbligatorie misure anti covid 19 e sul rispetto dei relativi protocolli di sicurezza. «Anche per la sede di Terni – spiegano dall’ispettorato – proseguiranno controlli e verifiche dei cantieri pubblici e privati presenti nel territorio per garantire le tutele lavoristiche e contrattuali, il lavoro regolare e la sicurezza dei luoghi di lavoro con particolare attenzione al comparto dell’edilizia, fortemente esposto a rilevanti rischi infortunistici che si rivelano troppo spesso mortali».
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