In piazza Ferdinando Martini a Milano, dove sono nato e abita ancora mia mamma in un super- condominio con 160 famiglie, stanno montando i ponteggi per l’arrivo di Babbo Natale. I proprietari hanno scritto una bella lettera, con bolli e certificazioni ufficiali, che è stata approvata e quindi riceveranno in dono una nuova “stufa” (nuova centrale termica ad altissima efficienza), un nuovo “cappotto” (sistema di isolamento termico), un nuovo tetto (con pannelli fotovoltaici e una copertura verde), oltre a nuove facciate e balconi. Tutto praticamente gratis.
Il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (Decreto Rilancio) ha incrementato al 110% la detrazione per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi di efficientamento energetico o di riduzione del rischio sismico degli edifici, il cosiddetto Superbonus. La legge di bilancio 2021 ha previsto l’estensione dell’agevolazione per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022. Ci sono interventi trainanti e trainati, i quali beneficiano della stessa aliquota di detrazione se realizzati congiuntamente ai primi.
In effetti, si parla da molto tempo del 110% perché fare chiarezza sul tema non è facile. Su questo stesso giornale, nelle settimana passate, ad esempio, è stata citata la voce degli operatori del settore, che hanno messo in guardia rispetto alla complessità delle procedure, dovuta al succedersi delle circolari interpretative, e ai rischi di qualità delle opere eseguite in assenza di un sistema coerente di controlli (https://www.varesenews.it/2021/09/mi-rifai-la-casa-gratis-grande- equivoco-del-superbonus-110/1377223/). Le Istituzioni si stanno finalmente muovendo. Ad esempio, il comune di Varese ha aperto uno sportello di servizio per l’accesso alle eco- riqualificazioni edilizie per aiutare e incentivare i cittadini e le imprese (https://www.varesenews.it/2020/10/comune-apre-uno-sportello-laccesso-al-superbonus- 110/966376/).
Vi racconto il caso specifico dell’appartamento di 3 locali di mia mamma in piazza Martini a Milano, perché è rappresentativo delle opportunità probabilmente migliori per le quali la legge è stata pensata.
Nel suo caso, le opere trainanti, di circa 8 milioni di euro complessivi, in base ai millesimi, si traducono in una quota parte che dovrebbe pagare di circa 50 mila euro. Computati gli effetti della cessione del credito, le competenze amministrative, legali e di gestione, oltre l’effetto combinato delle aliquote diverse per alcuni interventi che scendono dal 110% al 90% e al 50% e non trascurando gli effetti positivi delle entrate dalla vendita degli spazi pubblicitari sulle coperture per i lavori, tutto sommato, mia mamma pagherà, invece, soltanto 1.523 euro. Non male per un abbattimento atteso dei costi dei consumi del 50% e un incremento del valore dell’immobile del 30%, oltre ovviamente al piacere di avere un palazzo esteticamente nuovo ed essere emotivamente soddisfatta per aver contribuito alla riduzione dell’effetto serra.
E poi c’è l’extra bonus dei lavori trainati. Nel suo esempio, essere trainati non è mai stato così piacevole. Le opzioni sono: sostituzione di finestre, comprensive di infissi (massima spesa 54 mila euro, massima detrazione 60 mila), sostituzione portoncino blindato, sostituzione sistemi di schermatura solare (comunemente detti tende da sole, veneziane, persiane, avvolgibili, tapparelle), installazione di sistemi VMC puntuali, ventilazione meccanica controllata per fornire aria filtrata calda e fresca ad alta efficienza e bassi consumi. Il totale degli interventi potenziali per appartamento vale alcune decine di migliaia di euro, con un contributo netto pro-capite di poche centinaia.
Nel passato gli incentivi alla riqualificazione energetica erano utilizzati poco e male perché, anche per mancanza di risorse, erano tarati sotto la soglia necessaria a sostenere il peso della burocrazia e superare gli incentivi a fare i lavori in nero. Con le risorse del PNRR, l’equazione è cambiata completamente. La burocrazia è rimasta, anzi si è fatta più esigente e in parte confusa, ma il combinato disposto dell’aumento delle detrazioni, la possibilità di monetizzare immediatamente i benefici con la cessione del credito e soprattutto la scesa in campo degli abilitatori di sistema (in primis banche, società di energia e di gestione), sta facendo la differenza.
Infatti, gli ultimi dati pubblicati al 30 settembre da Enea mostrano che i progetti approvati sono ora oltre 46 mila, con un balzo del 24% rispetto al mese precedente, e un + 32% per il segmento strategico degli interventi condominiali, che vale da solo 3,5 miliardi. E siamo solo all’inizio.
Gli effetti moltiplicatori sull’ecosistema delle costruzioni sono già in corso. Provate a trovare un geometra, un architetto, un muratore, un idraulico, un tecnico caldaie di questi tempi. Stanno tutti lavorando al 110% su progetti Superbonus. La giungla per sfruttare l’opportunità è densa di ostacoli e trabocchetti e nessuno crede più al paese dei balocchi. Ma forse questa volta ne vale veramente la pena.
“Fatemi un pò di posto: voglio venire anch’io”, Carlo Collodi.
Source: varesenews.it
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