Il comma 9-bis dell”art. 119 del decreto Rilancio stabilisce che “le deliberazioni dell’assemblea del condominio aventi per oggetto l’approvazione degli interventi di cui al presente articolo e degli eventuali finanziamenti finalizzati agli stessi, nonché l’adesione all’opzione per la cessione o per lo sconto di cui all’articolo 121, sono valide se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio”. Quindi per quel che riguarda la maggioranza la delibera è assolutamente corretta. Anche il fatto che alcuni degli appartamenti interessati dai lavori non siano dotati di impianto di riscaldamento non è di ostacolo. Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate con la circolare 30/2020 nella quale ha precisato che l’agevolazione è ammessa anche in assenza di un impian to di riscaldamento centralizzato. In questi casi, infatti, ai fini del calcolo dell’Ape ante lavori si considera un impianto “standard”. Non crea problemi nemmeno il fatto che il condominio sia composto da più palazzine, come indicato sempre nella stessa circolare. Ovviamente però ai fini del riconoscimento del diritto al riconoscimento dell’agevolazione il salto di due classi energetiche dovrà essere verificato singolarmente a livello di ciascuno dei sei edifici interessati ai lavori.
Source: repubblica.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.
I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.
Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.
