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Il Superbonus è previsto con aliquota al 110% per le villette e gli immobili unifamliari per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2022 a patto che al 30 settembre sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori. Il testo attuale dell’art.119 del decreto Rilanco al momento non dice nulla più di questo. E’ certo però che per avere il riconoscimento del Superbonus occorre completare i lavori e ottenere il salto di due classi energetiche. Quindi nel caso specifico se la ditta non porta a termine lavori perchè non ha linquidità perde il diritto alla detrazione al 110% della quale ha già usufruito tramite cessione del credito. Ovviamente non si può imporre alla ditta di lavorare gratis se il problema è, appunto, quello della mancanza di liquidità e quindi impossibilità ad acquistare i materiali e a pagare la manodopera. Quando nel contratto è prevista qualche penale n caso di ritardi per i lavori si potrebbe ipotizzare di ottenere il risarcimento, cosa che comunque non risolve il probema del Superbonus. Per ottenerelo a questo punto l’unica via è quello di pagare di tasca propria la ditta affinchè concluda il lavoro. Se il lavoro non si conclude, e quindi non è possibile ottenere l’attestazione del rispetto del requisito della riduzione di due classi energetiche, in manxanza di modifiche alla legge, l’Agenzia è tenuta a recuperare le somme dal soggetto che ha richiesto la detrazione senza averne diritto, ossia dal committente.
Source: repubblica.it
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