Entro fine anno è attesa la legge di bilancio 2022, la manovra finanziaria contenente le misure fiscali e non in vigore dal prossimo anno e puntuale arriva la notizia che, salvo sorprese, ci sarà la proroga dei bonus edilizi, tranne il bonus facciate, ma con date diverse.
I bonus edilizi che potrebbero essere prorogati
Partendo dal superbonus al 110%, l’agevolazione sarà prorogata al 31 dicembre 2023, ma solo per i condomini e gli Istituti autonomi case popolari (o equivalenti). Saranno escluse dal rinnovo villette e gli edifici unifamiliari e quelli composti da due a quattro unità immobiliari indipendenti e distintamente accatastate per le quali la maxi detrazione sarà in vigore soltanto fino al 2022. In attesa di ulteriori dettagli, sembra confermata anche la proroga della detrazione fiscale al 50% per lavori di ristrutturazione con limite massimo di spesa di 96.000 euro. Senza proroga al 1 gennaio 2022, la detrazione dovrebbe scendere al 36% e fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare.
Proroga in arrivo anche per l’ecobonus al 50-65%, a seconda dei lavori, per l’efficientamento energetico. L’ecobonus si ricorda è un’agevolazione che consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In generale, le detrazioni sono riconosciute per:
- l’acquisto e la posa in opera di schermature solari;
- l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative;
- l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
- l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.
Dovrebbe beneficiare della proroga anche il bonus mobili, la detrazione fiscale al 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici collegata alla ristrutturazione. Dallo scorso anno, il tetto di spesa su ci calcolare la detrazione è stato elevato da 10mila a 16mila euro e si dovrà capire se tale limite più alto varrà anche per il 2022.
Bonus facciate: verso l’addio dal 2022
Rimane escluso dalla proroga per il prossimo anno invece il bonus facciate, l’agevolazione introdotta dalla legge di Bilancio 2020 che permette di detrarre dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (Irpef) il 90% delle spese documentate relative agli interventi edilizi finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici ubicati in determinate zone senza limiti massimi di spesa. Se le cose verranno così confermate, significa che mancano poche settimane per poter continuare a fruire dell’agevolazione al 90% per una serie di interventi eseguiti sugli elementi della facciata costituenti esclusivamente la struttura opaca verticale. In particolare nel bonus facciate rientrano tutti gli interventi eseguiti sugli elementi della «struttura opaca verticale» della parte esterna dell’edificio. Non sono compresi nel beneficio, invece, gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio fatte salve quelle visibili dalla strada. Significa che hanno accesso alla detrazione del 90% il rinnovo degli elementi costitutivi della facciata esterna dell’edificio, la pulitura e tinteggiatura della superficie, il consolidamento, il ripristino, il miglioramento delle caratteristiche termiche. Si ha diritto al bonus facciate anche per gli interventi effettuati su balconi; ornamenti e fregi sulla parte dell’edificio visibile dal suolo pubblico; grondaie; pluviali; parapetti; cornicioni; parti impiantistiche sulla parte opaca della facciata. Nel bonus possono rientrare le spese sostenute per il rifacimento dell’intonaco dell’intera superficie e per il trattamento dei ferri dell’armatura della facciata del fabbricato in condominio e le spese per il rifacimento dei balconi e i lavori di copertura dell’altro fabbricato posseduto.
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