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Superbonus, rush finale per la cessione del credito per le spese del 2021 – la Repubblica

Tre mesi di tempo per finire i lavori o concluderne almeno una parte, altrimenti niente cessione del credito da Superbonus per le spese del 2021, ma solo detrazione d’imposta. A prescindere dal fatto che l’agevolazione per il 2022 sia ancora in essere, infatti, il meccanismo fiscale lega l’opzione sulle spese a cavallo di più anni allo stato dei lavori. Se si pagano solo acconti nel 2021, in sostanza, si potrà avere solo la detrazione sul 730. Lo stesso se i lavori sono avviati ma non sono realizzati almeno per un terzo. Chi sta per mettere in cantiere interventi di questo tipo dovrà fare quindi molta attenzione ai conti e alle regole.

L’asseverazione dei costi

Condizione indispensabile per ottenere il Superbonus è la presentazione dell’asseverazione. Nel documento, da inviare all’Enea, oltre alla certificazione del raggiungimento dei requisiti previsti in termini di risparmio energetico o di riduzione del rischio sismico, occorre attestare anche la congruità dei costi dell’intervento. Una  misura presa per evitare speculazioni e rincari alla luce del rimborso fiscale. In pratica il tecnico, sulla base dei prezzari fissati a livello locale sia per le opere edili che per le diverse tipologie di prodotti finiti, dovrà certificare sotto la sua responsabilità che quanto è stato complessivamente speso è in linea, appunto, con i costi medi.  Asseverazione necessaria anche per le parcelle dei professionisti che non possono superare i tetti massimi previsti dal relativo decreto del Ministero della giustizia. La copia del documento inviato all’Enea va presentata al soggetto che emetterà il visto di conformità necessario per poter esercitare l’opzione, oppure al Caf quando si utilizza la detrazione direttamente. 

In caso di lavori in corso

Secondo le regole previste dall’art. 121 del decreto Rilancio, l’asseverazione, oltre che a fine lavori, può essere rilasciata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori (SAL). I SAL, però, non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad una quota pari almeno il 30% dell’intervento. Quindi concretamente è possibile optare per la cessione del credito per le spese del 2021 solo se lo stato dei lavori consente di ottenere l’asseverazione, sia che si tratti di un intervento condominiale, sia che si tratti di spese su villette singole o plurifamiliari. Solo in questa situazione, infatti, potrà essere presentata l’asseverazione.

Acconti 2021 solo con detrazione diretta

Considerando i tempi lunghi richiesti ormai per dare il via ai cantieri da Superbonus, chi non ha ancora iniziato si troverà probabilmente in queste settimane alle prese con il pagamento delle parcelle dei professionisti, degli acconti, e nulla più. Non sarà quindi possibile avere l’asseverazione. Queste spese, però, non vanno perse ma si possono portare in detrazione, anche se l’asseverazione si potrà avere solo nel 2022. Sul prossimo 730 sarà quindi possibile scontare la prima delle cinque rate previste dal Superbonus. Una volta chiusa la pratica, poi, volendo sarà possibile cedere il credito anche per le rate successive insieme alle spese sostenute nel 2022.

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