SISMA – Il commissario Giovanni Legnini: «Va trasmessa l’affidabilità della ricostruzione, la sua solidità». Lettera firmata dai vertici degli ordini provinciali di ingegneri, geometri e architetti per chiedere l’estensione della misura
di Monia Orazi
«Chiediamo che sia reso stabile il superbonus per tutto il cratere, in modo da avere la garanzia di una ricostruzione sicura». A dirlo dopo l’inaugurazione della nuova casa green del Parco dei Sibillini (leggi l’articolo) il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, che lancia l’allarme sull’esclusione di gran parte degli edifici del cratere dal superbonus, su cui con una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi, hanno lanciato l’allarme i presidenti provinciali dei collegi delle professioni tecniche di Macerata. «Va trasmessa l’affidabilità della ricostruzione, la sua solidità – sottolinea-. Ho chiesto al governo ed al parlamento, l’impegno che ci sia una programmazione affidabile del superbonus 110 per cento, per avere l’ambizione di una sicurezza sismica. Quest’anno cercheremo di dare maggiore attenzione ai centri storici».
Il superbonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 solo per i condomini, mentre è previsto per le case uni-bi e trifamiliari soltanto se hanno presentato prima dello scorso 29 settembre la comunicazione Scia (segnalazione certificata di inizio attività), fino al 30 giugno 2022. Gli altri che non l’hanno presentata restano esclusi, si rischia il blocco delle pratiche, in quanto senza superbonus, anche per una singola abitazione si rischia l’accollo di decine di migliaia di euro. Nei fatti potranno beneficiare del superbonus 110 per cento solo i condomini, edifici poco diffusi nei piccoli borghi dell’entroterra devastati dal terremoto. Prima l’accollo si copriva con la detrazione, tra struttura commissariale ed Agenzia delle entrate è stato stipulato un accordo per la combinazione tra contributo e super bonus, ma non è stata ancora pubblicata la relativa circolare. Inoltre solo ad aprile scorso è stata pubblicata la guida dell’agenzia delle entrate relativa al Superbonus, che inizialmente sarebbe dovuta uscire a dicembre 2020. A chiedere un’estensione del superbonus, in una lettera, ai vertici del governo sono Maurizio Paulini presidente dell’ordine ingegneri di Macerata, Paola Passeri presidente del collegio provinciale geometri, Marcello Seri presidente del collegio circondariale dei geometri e Vittorio Lanciani, presidente dell’ordine degli architetti. «In particolare, per quanto riguarda i territori colpiti dal sisma, ma in generale per le aree interne di tutta la dorsale appenninica, l’eliminazione degli edifici uni-bi-trifamiliari dal superbonus 110% escluderebbe da questa formula di contributo la quasi totalità delle tipologie edilizie esistenti in quei territori, nell’area del cratere certamente, e nelle Marche sicuramente, incidendo in modo determinante sulla capacità di questi territori di rialzare la testa dopo eventi devastanti per il territorio maceratese – scrivono – rileviamo anche che una interruzione della combinazione contributo post sisma e superbonus 110% creerebbe una disparità di contribuzione tra i cittadini, al vero ancora troppo pochi, che ne hanno potuto usufruire, e quelli che non lo potranno fare». Concludono i presidenti dei collegi ed ordini delle professioni tecniche provinciali: «Non rendere permanenti in tutta la dorsale appenninica i bonus e superbonus 110%, e comunque, come extrema ratio, anche solo nell’area del cratere per tutta la durata della ricostruzione, ha il significato di distinguere nel nostro paese le aree destinate a svilupparsi e quelle destinate a spopolarsi – inoltre aggiungono – La dinamica dei prezzi dei prodotti energetici in atto in questo momento e gli effetti che ne seguiranno trovano nell’utilizzo dei Bonus e Superbonus 110% la loro naturale soluzione: un’occasione unica che non può nè deve essere rallentata o limitata; siamo infatti convinti che sia da programmare un arco temporale opportuno del loro utilizzo, superando ampiamente la fine ipotizzata del 2023».
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