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Superbonus, taglio al 75%? Le reazioni – idealista.it/news

“Apprendiamo da fonti di stampa di un possibile taglio al 75%  del Superbonus 110%: chiediamo rassicurazioni immediate al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco che queste voci siano prive di fondamento”.

Ci aspettiamo che il ministro ci dica non solo che il Superbonus 110% non sarà depotenziato ma che il governo tenga fede al mandato, ricevuto dal Parlamento, di prorogare la nostra misura almeno fino a fine 2023. Attendiamo anche di conoscere al più presto le modalità con cui si sosterrà la proroga: se non si può attingere a risorse europee, a nostro avviso va utilizzato il fondo generato dal Governo per sostenere gli investimenti non coperti dal Recovery Plan, dotandolo delle risorse necessarie”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera Davide Crippa.

“Proprio oggi dall’Istat è giunta l’ennesima a conferma dei benefici prodotti dal Superbonus – aggiunge Crippa -: a febbraio 2021 i livelli della produzione nel comparto delle costruzioni hanno superato quelli di febbraio 2020, poco prima dell’inizio delle restrizioni dovute alla pandemia. Sarebbe miope non investire massicciamente su una misura che già ai suoi esordi ha portato benefici per i cittadini, per le imprese e i tecnici del settore e per l’occupazione”, conclude.

Ma critiche vengono anche da parte del PD. Il superbonus 110% funziona, non possiamo interromperlo di punto in bianco. Va prolungato necessariamente fino al 2023 e poi va prevista un’uscita graduale e sensata dal sostegno pubblico. Una misura che invece dovrà rimanere permanente è la possibilità di cessione del credito”. Così la presidente della commissione Attività Produttive della Camera, Martina Nardi, deputata Pd, rilancia sulle indiscrezioni trapelate in merito alla decisione del Governo di chiudere il capitolo Superbonus.

“L’ecobonus edilizio è efficace, è utilizzato da molte imprese e famiglie e soprattutto è riuscito a mettere in moto un settore ad alta densità di manodopera, incidendo così sulla produzione e sulla occupazione. Inoltre – continua la presidente – è importante nel processo di transizione ecologica, garantendo nelle costruzioni soluzioni meno inquinanti ed energivore. Chiuderlo così darebbe un segnale negativo e contraddittorio che potrebbe compromettere la già difficile strada verso uno sviluppo più sostenibile”.

Source: idealista.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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