Proroga, semplificazione, ampliamento. Queste le tre parole d’ordine nel futuro del Superbonus. L’agevolazione del 110% è destinata infatti ad essere prorogata almeno fino al 2023, come già annunciato dal governo, per garantire certezze a tutti coloro che hanno in programma questi lavori, e che sono però in ritardo sui tempi a causa della necessità di sciogliere problemi aperti soprattutto per quel che riguarda la presenza di abusi edilizi. Di qui la necessità di introdurre semplificazioni, sempre da coniugare con la lotta all’abusivismo, ma comunque in grado di garantire processi più veloci per ottenere la sanatoria. Infine tra el ipotesi allo studio c’è anche quella di consentire di usufruire del Superbonus anche per gli alberghi e le altre strutture ricettive.
SUPERBONUS EDILIZIO: LO SPECIALE CON DOMANDE E RISPOSTE
La questioni fiscali aperte
La proroga della durata per la maxi detrazione è data per certa dal governo. E’ richiesto, però, non solo un più ampio termine ma anche maggior chiarezza dal punto di vista fiscale. Come ha sottolineato tra l’altro il presidente di Caf-Cia Agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque, infatti, oltre al raccordo di tutte le normative esistenti e allo snellimento delle procedure da attuare per usufruire del Superbonus è necessario che evitare che tutto ciò continui ad essere il frutto di interventi normativi e/o interpretativi (di diversi enti tra l’altro) che si susseguono senza raccordarsi e che paradossalmente spesso si contraddicono e introducono ulteriori problemi.
Le semplificazioni edilizie
Se per questi chiarimenti è necessario attendere una nuova posizione ufficiale da parte dell’Agenzia delle entrate, dovrebbero invece arrivare a breve novità in campo edilizio. Nel decreto Semplificazioni, già annunciato per fine mese, il governo è intenzionato a intervenire in materia su una problematica sollevata da tempo dai professionisti del settore. Attualmente infatti l’attivazione dell’accertamento di conformità dell’immbile, condizione indispensabile per la mazi detrazione, può richiedere tempi lunghi anche a caussa della mancata digitalizzazione degli archivi, per cui gli sportelli unici per l’edilizia sono in affanno. Dovrebbe quindi essere ulteriormente semplificata la procedura per ottenere i certificato di regolarità urbanistica, e anche una procedura più snella in tutti i casi in cui è necessario richiedere una sanatoria, anche intervenendo sulla doppia conformità al momento necessaria per richiedere la sanatoria, ossia che l’intervento sia conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione, sia al momento della presentazione della domanda.
Più beneficiari e più interventi
Quanto alla possibilità di accesso da parte di un maggior numero di beneficiari al Superbonus, sono stati presentati in Parlamento una serie di emendamenti al decreto Sostegni che vanno in questa direzione. Prevista in particolare l’estensione alle strutture ricettive come alberghi e B&B e agli edifici rurali, dell’agevolazione e la possibilità di ottenere il Superbonus anche per l’installazione di impianti di aerazione e ventilazione e per gli interventi di bonifica dell’amianto. In ogni caso l’intenzione, assicurata dal governo, è quella di continuare a garantire cessione del credito e sconto in fattura per tutti gli interventi di tipo edilizio ache in futuro.
La cessione del credito tra imprese
A questo proposito l’operazione per la cessione dei crediti di imposta tra imprese fa registrare risultati significativi. Sulla piattaforma web SiBonus delle Camere di commercio, attivata proprio per favorire queste operazioni tra imprese, in due mesi sono stati scambiati 1,3 milioni di euro. Per monetizzare i crediti bastano 7 giorni. Le ristrutturazioni (41%) e l’ecobonus (28%) sono state le tipologie più scambiate, anche in considerazione del fatto che per la cessione dei crediti da Superbonus la procedura di comunicazione alle Entrate si è chiusa solo il 15 aprile scorso.
Source: repubblica.it
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