

L’obiettivo della riduzione delle imposte su benzina e gasolio è quello di contenere gli aumenti dei prezzi dei carburanti, in parte dovuti anche all’inizio della guerra in Ucraina. L’Italia non è stato l’unico Paese ad adottare questa strategia. Secondo Transport & Environment, un gruppo di organizzazioni non governative europee che promuovono la mobilità sostenibile, a maggio almeno 18 Paesi dell’Unione europea avevano stanziato risorse per far fronte ai rincari dei carburanti.
Se da un lato, in un contesto economico come quello attuale, i benefici di un taglio delle imposte sembrano evidenti (si evitano costi aggiuntivi per chi usa quotidianamente mezzi di trasporto privato, per esempio per motivi di lavoro), dall’altro lato diversi osservatori hanno segnalato come questa strategia, costata all’Italia già quasi 3,4 miliardi di euro, non sia esente da rischi.
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