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Taglio dell’Irpef, nel 2022 in pensione con Quota 102 / I punti principali – Avvenire

Taglio dell'Irpef, nel 2022 in pensione con Quota 102 / I punti principali
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Il Consiglio dei ministri ha varato la legge di bilancio. Al termine c’è stata la conferenza stampa del premier Mario Draghi e del ministro Daniele Franco sui contenuti della manovra.

La legge di bilancio dispone misure per circa 30 miliardi. Il Documento programmatico di bilancio prevede (Dpb) risorse in deficit per 23,4 miliardi. In quanto al fisco la riforma vera e propria del sistema che arriverà con la delega fiscale.

Dal fondo per il taglio delle tasse ai nuovi ammortizzatori sono 185 gli articoli che compongono il testo della manovra. Tra le misure, oltre l’intervento sulle pensioni e il reddito, il rinvio della sugar e plastic tax, i congedi per i papà, il rinnovo dei bonus edilizi, i fondi per la sanità e anche per il Giubileo 2025.

Insoddisfatti i sindacati. La Fiom-Cgil dà il via ad un pacchetto di 8 ore di sciopero proclamando “la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori per chiedere al Governo e al sistema delle imprese risposte in tema di crisi industriali e occupazionali, riforma degli ammortizzatori sociali, precarietà del lavoro, salute e sicurezza, sistema degli appalti e dei subappalti, pensioni e contrasto dell’evasione fiscale”.

Draghi in conferenza stampa: legge espansiva

“Questa è una legge espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l’azione economica di questo governo. Si agisce sia sulla domanda ma anche molto sull’offerta: tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti”, ha detto il premier Mario Draghi, sottolineando l’impegno comune di tutte le componenti del governo per arrivare a questa manovra.

“Bisogna mantenere questa crescita anche negli anni a venire, questi trimestri sono stati notevoli e il quarto si annuncia positivo. E sempre maggiore attenzione vieene messa sulla qualità di questa crescita e questa è una novità, è un mutamente nel pensiero di chi fa economia in Europa – ha continuato il premier – Al problema del debito pubblico, a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati si rispondeattraverso la crescita: il Paese crescerà bene oltre il 6% e questa è una bussola e la strategiadi questo governo”.

“Sulle tasse – ha poi osservato – mettiamo 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale e non otto come si dice in giro. 8 miliardi vanno ad un intervento mirato per ridurre le imposte sulle società, sulle persone, sul cuneo fiscale e ci sono varie ipotesi di impiego di questi 8 mld che definiremo con il Parlamento. Destiniamo 40 miliardi in un triennio alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo fiscale e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese per il patrimonio immobiliare e la digitalizzazione”.

Inoltre ha aggiunto: “Questa legge di Bilancio prevede un ambizioso riordino della spese sociali, la riforma degli ammortizzatori sociali è profonda ed è basata sul principio dell’universalismo. Aumentiamo anche l’importo per il sussidio di disoccupazione“.

“Puntiamo – ha detto ancora – con forza sul rilancio degli investimenti: 89 miliardi nel periodo che va dal 2022 al 2036 ma se uno considera tutto, il Pnrr i fondi stanziati e i fondi in manovra, il tutto porta a una cifra di 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni”.

In quanto alle pensioni “l’obiettivo è il ritorno in pieno al sistema contributivo, con una transizione a Quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età)”, ha ricordato Draghi, spiegando che il governo
ha messo mano a Opzione donna, all’Ape sociale “ampliando la gamma di soggetti che possono utilizzarlo. E il governo è disponibile al confronto con le parti sociali” e con il Parlamento “perchè l’obiettivo – ha ribadito – è il pieno ritorno al contributivo che è la “scatola” dentro cui tante cose si possono aggiustare”, come ad esempio “recuperare al lavoro chi ne è uscito e si trova in nero”.

“La legge di bilancio è coerente con il Piano di ripresa e resilienza, acceleriamo i fondi fortemente” e tra i progetti una delle “idee più importanti è quella di avere un formato standard per la costruzione delle scuole progettato da grandi architetti e che i comuni potranno usare: il tempo per costruire una scuola il tempo potrebbe essere ridotto”, ha concluso il premier.

Ecco i punti principali della manovra

TAGLIO IRPEF E IRAP

Otto miliardi, su un totale di 12 destinati alla riduzione della pressione fiscale, all’anno dal 2022 per il taglio dell’Irpef e dell’Irap. È quanto prevede il primo articolo della manovra. Due gli obiettivi: il primo punta “a ridurre l’imposta sui redditi delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo”; il secondo punta a ridurre “l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive” .

NEL 2022 IN PENSIONE CON QUOTA 102

Dopo aver esaminato diversi schemi, per l’addio a Quota 100 arriva una soluzione per un solo anno, il 2022, in cui si potrà andare in pensione in anticipo raggiungendo Quota 102 con 64 anni di età e 38 di contributi e un fondo (da 3-400 milioni, per traghettare i più penalizzati dall’innalzamento dei requisiti). Un passaggio minimo (e che secondo i primi calcoli non aprirebbe spazi di flessibilità per moltissime persone) che serve però a sminare le proteste della Lega e, forse, l’ira dei sindacati, che ora si aspettano un tavolo di riforma.

UN FONDO PER LA PENSIONE ANTICIPATA (AZIENDE IN CRISI)

Un fondo da 600 milioni in 3 anni è istituito per “favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni”. Il fondo ha una dotazione di 200 milioni di euro per l’anno 2022, 200 milioni di euro per l’anno 2023 e 200 milioni di euro per l’anno 2024. Con decreto del ministro per lo Sviluppo economico, di concerto con ministri di Economia e Lavoro, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, “sono definiti criteri, modalità e procedure di erogazione”.

APE SOCIALE ANCHE PER LE MAESTRE. MA NON SOLO

Il lavoro di maestra alla scuola materna e alla scuola primaria rientra tra i lavori gravosi che danno diritto, con almeno 36 anni di contributi dei quali almeno sei negli ultimi sette impiegati in questa attività, all’Ape
sociale. L’indennità è erogata per 12 mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia. Nella manovra si inserisce infatti nell’allegato sulle attività che danno diritto a chiedere l’indennità i docenti di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate.

Potranno accedere all’Ape per i gravosi anche i tecnici della salute; i magazzinieri, gli addetti nelle professioni qualificate dei servizi sanitari e sociali; gli operatori della cura estetica; i lavoratori impegnati nei servizi personali ed assimilati; gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori; i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali; gli operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli; i conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della
ceramica e di materiali assimilati e altri ancora

REDDITO DI CITTADINANZA , PIÙ FONDI MA SI CAMBIA

Per la misura bandiera del M5S arriva l’annunciata stretta, con controlli preventivi e un taglio dell’assegno a partire dalla seconda proposta di lavoro rifiutata, con un «decalage» progressivo. Ci sarà comunque un rifinanziamento da 800 milioni per coprire l’incremento della platea.

AMMORTIZZATORI SOCIALI ESTESI ALLE IMPRESE SOTTO I 5 DIPENDENTI

Gli ammortizzatori sociali vengono estesi alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente scoperti dalla cig. E dal primo gennaio 2022 l’aliquota di finanziamento del Fondo di integrazione salariale (Fis, finora pagato dalle imprese con più di cinque dipendenti) è fissata allo 0,50% per i datori di lavoro che, nel semestre precedente la presentazione della domanda, abbiano occupato fino a cinque dipendenti. È invece allo 0,80% per i datori di lavoro con più di cinque dipendenti. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio. Confermato il contributo addizionale pari al 4% della retribuzione persa legato all’utilizzo.

FISCO, SCELTE RINVIATE AL PARLAMENTO

Sul taglio delle tasse manca l’intesa e così in manovra per ora nero su bianco ci sarà solo il fondo da 8 miliardi (a cui se ne aggiungo altri 4). A chi destinarli (Irpef, cuneo o contributi) sarà una scelta che si compierà in Parlamento durante l’esame nelle Aule di Camera e Senato.

CONGEDO DI PATERNITA’: 10 GIORNI DAL 2022

Congedo di paternità di dieci giorni dal 2022. E’ quanto previsto in relazione al congedo obbligatorio per i padri, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Il congedo era stato alzato da sette a dieci giorni con l’ultima manovra, ma solo per il 2021, ora invece la misura diventa strutturale.

ALTRI 2 MILIARDI CONTRO IL CARO PREZZI ELETTRICITA’ E GAS

Arrivano altri 2 miliardi per “contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022”. Con queste risorse “l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema”.

UN MILIARDO PER LA CULTURA

Risorse per oltre 1 miliardo di euro destinate ai settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema a biblioteche e archivi, fondazioni liriche, editoria, borghi. La manovra incrementa a 750 milioni annui il Fondo per il cinema e introduce per i lavoratori dello spettacolo il Set (fondo economico temporaneo), con una dotazione di 20 milioni per il 2022 e 40 milioni annui a decorrere dal 2023. Per le fondazioni liriche viene istituito un nuovo fondo con 100 milioni per il 2022 e 50 per il 2023. Venti milioni per contrastare la desertificazione dei borghi.

Per le biblioteche in particolare l’idea è di promuovere la lettura sostenendo nello stesso tempo la filiera dell’editoria. Per questo si prevede che i fondi, 30 milioni per il 2022 e altrettanti per il 2023, vengano assegnati alle biblioteche aperte al pubblico dello Stato e degli enti territoriali che dovranno impiegarli per l’acquisto di libri. Per il sostegno economico temporaneo ai lavoratori ai lavoratori dello Spettacolo, viene invece stabilita una dotazione di 20 milioni per il 2022 che diventano poi 40 milioni annui a partire dal 2023.

FONDO PER IL GIUBILEO DEL 2025

Quasi un miliardo e mezzo dal 2022 fino al 2026 per finanziare le celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025. Nello specifico nasce un fondo da oltre un miliardo e trecento milioni per la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali mentre un altro fondo da circa 140 milioni per assicurare il coordinamento operativo e le spese relativi a servizi da rendere ai partecipanti all’evento.

ECOBONUS E SISMABONUS PROROGATI

Confermata la proroga dell’ecobonus e del sismabonus fino al 2024. Tra le misure che vengono rinnovate anche gli incentivi per le finestre, che restano al 50%.

SUPERBONUS, TETTO AL REDDITO PER LE VILLETTE

La proroga arriverà e sarà per tutto il 2022 anche per le abitazioni monofamiliari ma con un tetto di Isee per i proprietari fino a 25mila euro e limitato quindi, viene spiegato, alle sole prime case. Per i condomini la proroga sarà al 2023, con successivo decalage. Confermati anche gli altri incentivi per la casa, dall’ecobonus al bonus verde a quello per il rinnovo dei mobili. Il bonus facciate sarà prorogato ma la percentuale scenderà dal 90 al 60% il prossimo anno.

BONUS MOBILI ED ELETTROMESTICI

Arriva la proroga per tre anni, fino al 2024, del bonus mobili e elettrodomestici ma cala di due terzi il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%: nel passato era a 10mila euro, poi nel 2021
è stato elevato a 16mila euro, ora passa a 5mila euro. Il bonus riguarda mobili o elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

STOP AL CASHBACK, 1,5 MLD SUL PIATTO

La misura voluta dal governo Conte è destinata a essere cancellata. Partita il primo gennaio 2021 consentiva di ottenere il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti con le carte. Già sospesa fino alla fine dell’anno ora viene archiviata anche nel 2022 mettendo a disposizione 1,5 miliardi.

FAMIGLIA, CASA E ASILI

Oltre a diventare strutturali, come già detto, i 10 giorni di congedo obbligatorio per i papà, viene prorogato lo sconto per gli under 36 che acquistano la prima casa e arrivano fondi aggiuntivi per asili nido e scuole dell’infanzia.

PIÙ FONDI A SANITÀ, RICERCA E TPL

Alla sanità , in prima linea nell’emergenza Covid, arriveranno altri 4 miliardi tra Fondo sanitario e fondi per i vaccini e farmaci anti-virus. Altri 400 milioni andranno alla ricerca – che sarà potenziata anche attraverso il Pnrr con il passaggio da 9mila a 20mila dottorati – e sarà rifinanziato anche il trasporto pubblico locale. Novanta milioni in più ogni anno per il triennio 2022, 2023 e 2024, e dal 2025 un incremento di 100 milioni, è quanto si prevede per il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca. Previsto anche per il Fondo italiano della scienza un incremento di 50 milioni di euro per il 2023 e di 100 milioni di euro per il 2024. Viene poi istituito, in capo al ministero dell’Università e della Ricerca, il “Fondo italiano per le scienze applicate” che beneficerà di 50 milioni per il 2022, di 150 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024.

SPINTA A INVESTIMENTI, 4 MLD A IMPRESE

Ci saranno 2 miliardi per le infrastrutture e il Fondo di sviluppo e coesione, mentre altri 4 miliardi sosterranno gli investimenti privati.

UN FONDO CLIMA E UNO PER LA TRANSIZIONE INDUSTRIALE

Un Fondo ad hoc, con 150 milioni l’anno a partire dal 2022, per supportare la transizione industriale. Lo prevede la bozza della manovra che istituisce anche un Fondo italiano per il clima, gestito da Cdp, che nasce con una dotazione di 840 milioni l’anno dal 2022 al 2026 e potrà essere ulteriormente finanziato anche dai privati o con fondi europei e internazionali. Il fondo per la transizioneindustriale potrà concedere “agevolazioni” alle imprese dei settori “ad alta intensità energetica”, per investimenti per l’efficienza enegretica, il riutilizzo materie prime e di materie riciclate e per lo stoccaggio della Co2.

“FONDO PER LO SVILUPPO DELLE MONTAGNE ITALIANE”

Al fine di promuovere e realizzare interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna, ma anche misure di sostegno a favore dei Comuni totalmente e parzialmente montani, sarà istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli affari regionali e autonomie, un fondo denominato ‘Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane’. Si spiega che esso avrà una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.

AUMENTA LO STIPENDIO DEI SINDACI

L’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario “può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni”: è quanto si legge nella bozza della legge di bilancio predisposta dal governo. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in
base al numero dei residenti. L’aumento sarà dell’80 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti; del 70 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti; del 45 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti… e così via.

L’INPGI PASSA ALL’INPS

Al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI), in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi. È quanto prevede l’art. 28 della bozza della manovra.

IVA AL 10% PER GLI ASSORBENTI

L’Iva sugli assorbenti e i tamponi non compostabili scende dal 22% al 10%. Per gli assorbenti compostabili l’ultima legge di bilancio aveva già abbassato l’Iva al 5%.

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