VERONA – Abbiamo provato la più recente evoluzione della Seat Tarraco, la versione ibrida plug-in, su un percorso che, nel suggestivo scenario della Valpolicella, alternava le strade a scorrimento veloce ai continui e tortuosi su e giù tra le colline che sono la “culla” dell’enologia veronese.
Soprattutto in questi tratti, che non sono certo favorevoli alla corporatura del Suv più grande – è lungo 4,74 e alto 1,84 metri – del costruttore spagnolo, la Tarraco e-Hybrid ha dimostrato un’agilità e una disinvoltura insospettabili, rivelandosi sempre equilibrata e piacevole alla guida, soprattutto quando se ne sfruttano oculatamente alcune funzionalità specifiche tipiche della doppia alimentazione.
Ne abbiamo avuto una dimostrazione concreta con la necessità di effettuare un sorpasso sfruttando al meglio uno dei rari – e brevi – tratti in cui la doppia linea continua lasciava spazio al tratteggio rendendo legittima la manovra. Premendo il tasto E-Boost sul tunnel accanto alla leva del cambio, laspinta aggiuntiva immediatamente fornita – a patto che la carica della batteria sia sufficiente – dal motore elettrico ha consentito di concludere l’operazione in un batter d’occhio.
Preziosa nella parte più tortuosa del percorso si è poi rivelata a posizione B della leva del cambio B che, oltre ad attivare la gestione manuale dei passaggi di marcia tramite i “paddle” al volante, amplifica l’effetto freno-motore e rende molto più rapida e incisiva la ricarica della batteria in fase di rilascio dell’acceleratore: una modalità che ha consentito, dopo un’ora di guida non particolarmente “risparmiosa”, di riconsegnare l’auto con una riserva di energia più che dignitosa.
Un’energia che, tra l’altro, può essere conservata per un prevedibile impiego successivo selezionando sul display da 9,2 pollici del sistema di infotainment l’apposita schermata che consente di fissare esattamente a quale livello di carica il motore elettrico deve cessare di dare il suo apporto, salvoriattivarsi non appena il guidatore decide che sia il momento giusto.
Tra le altre “chicche” c’è il piccolo diffusore acustico anteriore che fino a 20 km all’ora emette un suono per avvertire del sopraggiungere di un’auto che sta viaggiando nel più assoluto silenzio, perché la partenze da fermo avvengono sempre in elettrico, modalità che consente una velocità massima di 140 km orari e fino a 49 chilometri di percorrenza.
Il sistema propulsivo della Tarraco plug-in dispone di 245 cv e 400 Nm di coppia complessivi ed è composto dal turbo 1.4 Tsi a benzina da 150 cv, dal motore elettrico da 115 cv con batteria da 12,8 kWh e da un cambio Dsg a 6 rapporti sviluppato ad hoc per i modelli ibridi del gruppo Volkswagen. Oltre alla modalità Bev (100% elettrica), il guidatore può selezionare la Hybrid – che ottimizza automaticamente la collaborazione tra i motori – e la Boost più orientata alle prestazioni che parlano di una velocità massima di 205 km orari, con un’autonomia complessiva di 730 chilometri.
Sia i livelli di emissioni (37-46,4 g/km di CO2), sia i prezzi – da 44.600 euro la versione Xcellence, da 46.250 la FR – rientrano nei limiti che consentono l’accesso agli ecobonus statali. Incentivi pubblici a parte, il listino ufficiale può comunque essere ridimensionato in misura significativa (la Xcellence può arrivare a un prezzo reale di 36.000 euro) grazie al contributo di Seat Italia e dei suoi concessionari.
Un motivo in più per dare un occhio di riguardo a questo grande Suv che non solo rispetta l’ambiente e soddisfa la propensione “verde” di un crescente numero di automobilisti, ma propone due allestimenti praticamente full optional per quanto riguarda i dispositivi di assistenza alla guida, connettività (anche in remoto tramite l’app dedicata), sicurezza e qualità della vita a bordo.
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